mercoledì 25 marzo 2015

M come Mercoledì... al cinema!




M come Mercoledì... al cinema!
Dai tempi di Frozen, 
visto in anteprima ed in versione originale negli Stati Uniti nel dicembre del 2013, 
solo nel fine settimana appena terminato,
ho rimesso piede in una sala cinematografica.
Nonostante io sia una grande appassionata, 
l'essere mamma non mi permette, per ora, 
la concessione di questo privilegio.
Sono andata, con la mia primogenita, 
al Multisala della città di Cantù, 
per vedere 
Cenerentola!
E ne è valsa la pena!



Il film scorre veloce. 
La storia, che potrebbe essere scontata, 
conoscendo tutti noi la favola originale, 
non è per niente banale ed è anzi, 
ricca di nuovi dettagli e di informazioni 
che arricchiscono e impreziosiscono,
 e soprattutto rendono moderna, questa fiaba.
Nella nuovissima versione diretta dal talentuoso registra Kenneth Branagh,
la scenografia è molto curata, 
sia nelle riprese degli esterni che degli interni.
Affidata al già premio Oscar Dante Ferretti, 
non poteva essere che una garanzia!
Mi ha stupito particolarmente la sala del palazzo del principe, 
con i suoi lampadari e le candele accese. 
Che sono state sostituite durante la ripresa, tutte, ogni volta.





Anche la casa di Cenerentola è accogliente e nobile.
Girato in Inghilterra, 
il Regno della fiaba cinematografica,
potrebbe essere in Nuova Zelanda o anche in Cornovaglia o in Scozia o in Irlanda.
Almeno a me, gli esterni, hanno ricordato questi luoghi incantevoli.
Il mare, i colori verdi intenso, gli scogli, le colline.
Il palazzo invece, ricorda Versailles o la Reggia di Caserta: 
sontuoso e ricco di oro e di luci.
Non farò il riassunto.
La regia è magica e il modo in cui cattura e riprende i dettagli rendono il racconto 
semplicemente straordinario. 

E, udite udite, finalmente Cenerentola ha un nome!
In inglese Cenerentola è "Cinderella"... 
...e il passo è stato breve ma geniale nel farlo diventare: 

Cinder-Ella!

Ella delle ceneri!

Mi domando però perché, visto che spesso ci teniamo i titoli, 
anche i più impronunciabili, in inglese e nella versione originale, 
in questo caso abbiano deciso invece di tradurlo comunque 
con la nostra, più italiana ma senza riferimento al nome proprio grande novità, 
"Cenerentola".
Se anche avessero lasciato Cinderella, 
credo tutti avremmo compreso si parlasse di quella principessa.
E, invece, quando qualcuno decise il nome della protagonista della storia,
del libro,
perché scelse proprio Cenerentola?
Perché non... Cenerella? Cenerina? Semplicemente Cinderella?

Ma accontentiamoci ed esultiamo: abbiamo finalmente
un nome per la nostra Cenerentola.
Ed ora in avanti sarà Ella!
Cenerentola
ELLA



Ed è, a differenza della principessa del film di animazione della Disney, 
forte e non rassegnata.
Non passiva davanti agli eventi, ma responsabile attiva delle sue scelte.
Convinte.
Indipendente e decisa a difendere la parola data alla madre,
e ad onorare il senso della famiglia e di appartenenza
che le ha trasmesso il padre.
Un'eroina moderna. Che arriva con un messaggio di emancipazione.
Per le principesse.
E per chi si sente tale!
Non ha gli occhi azzurri.
Ma è bellissima e curata, nella sua semplicità.
Evita di affrontare le sorellastre, comprendendone i limiti.
E perdona la matrigna, 
divenuta crudele e spietata in seguito ad eventi negativi della sua vita.

La matrigna. Parliamone.
Una splendida e bellissima Cate Blanchett.
Cattiva. Spietata. Glaciale. 
Ed è incredibile come nonostante questa bellezza oggettiva ed estrema, 
i bimbi presenti in sala continuassero ad esclamare "che brutta".
A conferma di come, per loro, la bellezza è gentilezza e dolcezza.
E poco conta l'esteriorità. E gli abiti strepitosi da lei indossati.
Trucco e capelli sempre impeccabili. Tutti in perfetto stile Anni '40.
Elegantissima. Poco importa. 
Rimane il personaggio cattivo della favola.
E la sua personalità prevale sull'apparenza.
E il fascino della vedova quarantenne non ha successo, almeno tra i piccoli spettatori.
A noi rimane l'ammirazione per questa interpretazione dell'attrice già premio Oscar: 
carismatica, triste, impenetrabile eppure ricca di allure e di sensualità.
Sguardo che mortifica Cenerentola e le sorelle.
Occhi che si commuovono solo quando racconta di quanto avesse amato il suo primo marito.
E come dalla sua morte, la sua vita fosse soltanto indirizzata a garantire alle figlie un avvenire.
Sempre raffinata e sofisticata nel portamento e negli atteggiamenti.
In totale contrasto con Genoveffa ed Anastasia. 
Di queste sorellastre conoscevamo già il nome.
E il regista irlandese è rimasto fedele e ce li ha confermati.
Goffe. Non particolarmente dotate di talento per le arti.
Vestite e pettinate con abiti coloratissimi e quasi ridicoli.
Mai discreti o fini. Ispirati agli Anni '50.
Appaiono quasi buone e stupide rispetto alla cattiveria e al cinismo estremi della madre.

Il Principe?
Bello. Ovvio.
 Con un nome anche lui, Kit (nome poco regale, ma tant'è) che nelle versioni delle favole non aveva.
Non biondo. 
Ma un interessante moro con due occhi color smeraldo ed un sorriso che ammalia.
A me è piaciuta questa impersonificazione del principe di Cenerentola!
Simpatico. Sveglio. Fedele al regno e al padre ma capace di esprimere la sua volontà.
Sa usare la spada.
Abile cavaliere.
E sa pure ballare!




Tutti in questo film hanno dei sorrisi splendidi splendenti. 
L'ho notato solo io?!
Quasi che siano stati resi così brillanti per sottolineare che i personaggi non sono reali.

Due righe per il re che è saggio e disponibile all'ascolto del figlio e soprattutto desidera, 
sopra ogni cosa, la sua felicità.

La fata madrina è una smemorata e simpaticissima Helena Bonham Carter.
Senza età. Surreale. Quasi una caricatura di se stessa. Stupenda!
Una vecchina mendicante che osserva Ella. 
Da quando era una bambina.
E si presenta la sera del ballo.
Impacciata ma serena.
In abiti fatati e vaporosi e scintillanti!

I topolini ci sono. 
E, menomale, non parlano. 
Temevo lo facessero!
Hanno i nomi, questo sì, gli originali, e sono amici di Cenerentola.
Ma davvero per fortuna, 
non hanno dato loro la voce, contribuendo a rendere tutto più vero e reale.
La magia ha inizio quando la Fata fa la sua apparizione a più di metà del film.
Lucertole, l'oca (maschio), i topolini, la zucca, una bacchetta magica e la carrozza tutta d'oro 
con cocchiere e paggetti e cavalli...
Bidi-dibodi-dibù!
Et voilà!
Ella andrà al ballo.
Ma non con delle scarpe ballerine tutte rovinate, 
e qui la fata è un'esperta, ci tiene a farlo presente a Cenerentola e a noi,
 ed ecco apparire esclusive in Swarovsky, le scarpette di cristallo!
Luminose e incantevoli e davvero come potrei dire... di cristallo!
Che davvero la magia abbia ora inizio!
In un crescendo di bellezza e dettagli da sogno.
Come il vestito azzurro!
Caratteristico di Cinderella in versione Disney.
Realizzato con seta made in Como e disegnato come tutti gli altri abiti eccezionali
ed estremamente originali, da Sandy Powell.
Che si è ispirata dall'Ottocento fino alla fine degli anni '40.
Non si riesce, e sembra non studiato ma è invece voluto, 
a definire un'epoca in cui la storia si svolge.
Sospesa nel tempo e nei tempi. 
Che si adatta, con il suo messaggio, ai tempi moderni.
Ma che si ispira a principi tradizionali. 
E spesso considerati fuori moda.
Ma rispolverati e trasformati in un messaggio semplice.
Ma prezioso!



Un ultimo pensiero alla dolcissima mamma di Ella, generosa in abbracci e sorrisi.
Che fa promettere alla sua amata figlia il messaggio che è il significato
di questa nuova reinterpretazione della fiaba di Perrault
di fine 1600.
Questa promessa permetterà ad Ella
di vivere e di accettare e di reagire agli eventi senza rassegnarsi.
Di credere alla magia. Di scegliere il sorriso. Di cantare. Comunque.
Cenerentola lo lascia a noi tutti. 
E' un film per tutti.
Protagonista è Ella, 
ma anche suo padre che ama la sua casa e la sua famiglia 
e lavora perché vuole mantenere ed offrire il meglio; 
un padre cortese ed attento e affettuoso.
Protagonista è anche il Principe. 
Ma anche il re ed il granduca ed il suo assistente. 
Figure forti e affidabili.
Fedeli ma anche appassionati.
La cattiveria che non paga e imbruttisce.
Ci sono cavalli, animali, giardini. Si ride e ci si commuove.
Due ore trascorrono veloci. 
Il successo era garantito ed ampiamente previsto e annunciato.
Questa nuova versione della Cenerentola,
"Mostra in tutti i modi che il bene può trionfare anche nelle situazioni più tragiche", 
ha spiegato il regista, 
"e in questo suo messaggio in cui tutti possiamo identificarci, 
è aiutata dalla sua innocenza, 
dalla sua immediatezza e dalla sua grande intelligenza emotiva".
Insomma, davanti agli eventi succederà ciò che decideremo di essere e come li affronteremo.

"Siate gentili. E abbiate coraggio!" 

Il segreto è tutto lì.
Parola di Cinder-Ella!

Bididibodidibì!
Buon Mercoledì!
Da M as Me!








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