mercoledì 28 gennaio 2015

M come Maleducazione!

M come Maleducazione!
Mancanza di senso civico.
Ritengo che una città, per essere vivibile e bella, 
debba essere vissuta e resa tale, anche e soprattutto, dai cittadini.
La città ci appartiene. E' di tutti.
E dovrebbe essere una priorità rispettare le norme che la regolano.
Per il proprio benessere e per quello dei propri concittadini.



Oggi, approfittando della mia rubrica, 
scriverò di come i sociologi ritengano che
"il livello di benessere di un paese è più alto, 
le istituzioni (comuni, province, regioni) funzionano meglio, 
la sanità (e in generale i servizi pubblici) funzionano meglio, 
se i cittadini sono mediamente più soddisfatti della propria esistenza.
La sfiducia, al contrario, 
provoca indifferenza e, in alcuni casi, addirittura 
atteggiamenti predatori verso gli altri e le risorse pubbliche".
Per cui, in breve: io cittadino sono felice se intorno a me trovo atteggiamenti positivi, un'amministrazione attiva e propositiva, dei controlli e delle sanzioni giuste, 
e questo mio benessere verrà considerato come contributo per questa serenità collettiva.
Pare stupenda questa teoria. In pratica?



Camminando per la città mi ritrovo ad evitare escrementi di cani.
In continuazione. Di ogni forma e dimensione.
Per la via del centro cittadino trovo quotidianamente proprietari di cani che tranquillamente fanno fare pipì sui vasi fuori dai negozi, sui gradini degli ingressi delle attività commerciali, sui muri.
Ai giardini pubblici girano cani senza guinzaglio. Senza museruola. Di qualsiasi taglia.
Le cicche (gomme da masticare) rimangono appiccicate sul suolo pubblico.
Se non si attaccano a suole o passeggini.

Nei parcheggi dei disabili parcheggiano o sostano persone che non ne hanno il diritto.
Nei parcheggi del centro sostano macchine senza pagare l'importo richiesto.
Ovunque ci sono automobilisti che parcheggiano dove non si deve.
In divieto di sosta. Sui marciapiedi.
E pur attraversando il centro, sfrecciano auto/moto/autobus a velocità improponibili.
Una violazione continua del codice della strada.
E una mancanza enorme di rispetto per gli altri.

Scritte sui muri. Spesso pasticci o frasi incomprensibili.
Carte per terra. Bicchieri e bottiglie abbandonate. Fazzoletti di carta.

Penso che se chiedessi ad ognuno di voi di segnalare un comportamento che leda la vostra libertà, sono certa me ne citereste molti altri.
L'elenco è lungo.
E la colpa non è sempre e solo delle istituzioni. Ma personale.
Tante piccole infrazioni che rendono una città meno decorosa.



Perchè non proviamo nel nostro piccolo ad iniziare per primi a contribuire attivamente al miglioramento della nostra città? Appelliamoci al nostro senso civico!
Bimbi, ragazzi, giovani, adulti, anziani. Io. Voi.
Nessuno escluso.
Se ognuno di noi riuscisse ad evitare un comportamento al giorno di inciviltà, e far notare a chi invece ne commette uno di essere in torto, chi ci guadagnerebbe?
Per i sociologi, ed io concordo con loro, tutti noi!
E la città stessa. Che è nostra!

Tutto ciò che è pubblico, appartiene alla comunità. 
E' un privilegio enorme poterne usufruire.
E' nostro diritto averlo bello e curato. 
E' un nostro dovere contribuire a mantenerlo tale.



Le strade sono nostre.
Manteniamole pulite non gettando rifiuti e mozziconi in giro e imbrattando muri e portoni.
Raccogliamo i bisogni dei nostri cani. Evitando che facciano pipì ovunque.
Abbiamo grandi parchi e molti alberi.
Magari anche a loro piacerebbe scaricare lì!
Teniamoli al guinzaglio.

Rispettiamo i semafori, le strisce pedonali (che non sono decorazioni inutili e sbiadite),
i limiti di velocità, i divieti di sosta, i posti per i disabili, quelli per le mamme.
Non ostruiamo il passaggio delle persone o delle carrozzine o dei passeggini sui marciapiedi,
o degli ingressi pedonali delle case, o dei passi carrabili.
Paghiamo la sosta. Anche se per 10 minuti. Sono 20 centesimi.
O usiamo i parcheggi coperti che offrono i primi 45 minuti gratis.
E ci permettono di fare due passi in più.
Che ci fanno bene. Come raccontavo lo scorso mercoledì.
http://masmemarina.blogspot.it/2015/01/m-come-mi-porti-scuola-piedi.html

Apprezziamo e manteniamo usufruibili gli arredi urbani.
Cestini, panchine, giochi, parchi, lampioni.
Spesso in cattivo stato perché volontariamente rovinati. E che peccato per tutti!

Insegniamo ai nostri figli il senso del bello! Del rispetto!
Di come ci si deve comportare per avere ed essere parte di una città e di una comunità serena.
Che cresce e cammina insieme. Che protegge. Che non insulta. Che difende.
Sarebbe positivo per tutti tessere questa rete di concittadini "amici" e rispettosi.
Gireremmo più sicuri. Tutti quanti.
Secondo i sociologi questo tipo di città proteggerebbe anche da aggressioni
e da violenze e, anche i malintenzionati, che sarebbero pochi e molto mal visti, magari ci penserebbero e si convertirebbero! O almeno sarebbero meno tentati ad agire.



Se il mio atteggiamento generale verso gli altri è di diffidenza, contribuirò a rendere questo processo verso il benessere, più difficoltoso.
Al contrario, se il mio atteggiamento è di fiducia verso gli altri,
allora mi impegnerò io per primo a fare del mio meglio ed il mio comportamento avrà anche un effetto di stimolo sull’altro.

Sarà la mia predisposizione al senso civico, 
a trasmetterne un po' agli altri.

E così ci sarà un contagio generale. E più persone educate saremo, e più ce ne saranno.
Una rivoluzione e una cooperazione con il fine comune del sostenersi e del voler contribuire ad una città migliore.
Per ottenere questo, oltre al supporto e al controllo e alle manutenzioni da parte del Municipio,
noi come singoli cittadini possiamo davvero cominciare e pretendere e donare gentilezza.
Collaborare. Rifiutare violenza e risposte arroganti.
A volte un sorriso ed una ammissione di colpa se si è in torto e ce lo fanno notare, permettono di farsi anche perdonare e la prossima volta stare più attenti.

Sostenere le forze dell'ordine. Segnalando e cercando collaborazione.
Non collaborano loro per primi? Segnalare.
Parlare. Scrivere e farsi per primi portavoce di malesseri e necessità.
Con educazione esporre il proprio punto di vista. Raccontare.
Portare a conoscenza di un problema Sindaco e giornali.
E quindi coinvolgere la comunità tutta.
In questo i gruppi Facebook aiutano. Anche se spesso ci si perde in polemiche sterili.

Evitare di diventare giudici e avvocati difensori. Ci sono delle regole e delle norme.
Vanno rispettate. Tutti devono rispettarle! Non le rispetti?
Un tuo amico non le rispetta? Io non le rispetto?
Ecco. Siamo tutti in torto. Abbiamo infranto la legge.
Non ci sono giustificazioni. E basta.
Il resto sono inutili parole. Abbiamo violato la legge.
Anche se per 10 minuti parcheggio la macchina dove non dovrei. Sono in torto!




Impegnarci in attività di volontariato a sostegno di associazioni caritatevoli o culturali o di propaganda dell'educazione civica o di sviluppo del territorio.
E diventiamo orgogliosi testimoni delle nostre tradizioni e celebrazioni.
http://www.procantu.co.it

E siamo per primi noi tutti, 
i cittadini che vorremmo!
Esprimiamo dovere, senso civico, 
rispetto delle leggi e delle regole (tutte!!!), 
educazione, gentilezza.
E forse potremmo eliminare la maleducazione.
E rendere migliore la nostra città, 
che è fatta soprattutto da chi la vive! 
Noi!
Buon Mercoledì,
M as Me



Grazie ai tanti concittadini che ogni giorno sono educati e gentili dimostrando non solo senso civico, ma anche di essere persone in grado di apprezzare ciò che viene loro offerto e di contribuire al benessere generale della comunità dove vivono!
Di cuore, GRAZIE a tutti voi!

Mi domandate in tanti: questa foto è vera. Nessun ritocco.
Sono io. E quello dietro è il muro di una palestra della città.
Quella in Via Diaz.
Dove c'è il campetto di basket.
Ho aggiunto "Scatter Kindness".
Spargere gentilezza!
E il disegnino dei soffioni e dei denti di leone.

mercoledì 21 gennaio 2015

M come Mi porti a scuola a piedi?





M come Mi porti a scuola a piedi?

Da un'analisi del Consiglio nazionale delle ricerche,
il 70% dei bambini che frequentano la primaria, vengono accompagnati a scuola in automobile.
Negli anni Settanta la percentuale era inversa!

Per noi canturini c'è la scusa che i saliscendi della città non favoriscano il girare a piedi o in bicicletta.
Per cui meglio sempre e comunque la macchina.
Invece, analizzando bene, le scuole sono suddivise per stradario.
Per cui, se è vero che per me che abito in centro è impensabile recarmi alla Munari (via De Gasperi) a piedi,
e altrettanto utopico è pensare di fare camminare un bimbo da Via per Intimiano alla Chiara e Francesco d'Assisi (Via Casartelli),
è invece molto più plausibile pensare di fare due passi e dal proprio indirizzo di residenza raggiungere la scuola di competenza.
Distanza comunque studiata e prevista da stradario per favorire la vicinanza e di conseguenza considerare di arrivarci a piedi o in bicicletta.



Ma mancano piste ciclabili e marciapiedi sicuri! Diranno subito i miei attenti lettori. Forse.
Ma credo che ciò che manchi di più sia la volontà di noi genitori e cittadini in generale,
di usare le gambe invece delle quattro ruote.
I benefici di fare un percorso a piedi all'aria aperta sono molteplici.
Pensate a quanto comunque negativo sia passare da un ambiente chiuso, la casa,
ad un altro, l'auto, ad un altro ancora, la scuola.
E magari, per finire, ad un palestra per fare attività!
I pediatri italiani e del mondo intero dichiarano che così facendo i bimbi sono meno reattivi rispetto a coloro che si recano a scuola a piedi o in bici.
Giocano meno. Sono sovrappeso. Sono più annoiati. Hanno minore sicurezza.
Inoltre, chi si sarà abituato a spostarsi costantemente in macchina,
difficilmente perderà l'abitudine.
E diventerà un adulto pigro.




Questi dati da soli basterebbero per farci riflettere e decidere di utilizzare la testa e il cuore.
E per il bene di grandi (niente palestra ma una bella camminata avanti e indietro da scuola) e di piccini (li spostiamo in macchina ma poi facciamo fare loro attività sportiva),
potremmo iniziare a considerare magari di farlo una volta o due alla settimana.
Per poi farla diventare una buona abitudine.
E camminare con sole o pioggia. Neve. Caldo o gelo!
Si respira un po' di aria. Si chiacchiera. 
Si osservano i cambiamenti del tempo. Della luce. Delle stagioni.
Come solo chi ha tempo e orizzonte per farlo può permetterselo:
e camminando (o pedalando) sono un'ottima occasione per trovare tempo e per guardarsi intorno!



A Roma hanno dimostrato che andare a scuola in bici è divertente e soprattutto possibile.
Tramite Facebook si organizzano i gruppi dei baby ciclisti e tutti insieme si raggiunge la scuola.
Si è anche osservato come gli automobilisti, quando notano il gruppo, rallentino e prestino più attenzione!

Se le autorità canturine fossero disponibili ad aiutarci e incentivarci, noi a quel punto, 
saremmo pronti ad aderire a questa iniziativa e viverla come un privilegio e considerarla come un lusso?
E anche le nostre strade, con più bimbi e genitori e cittadini a piedi, potrebbero essere più sicure?





Poter trascorrere una ventina di minuti, 
pedalando o camminando all'aria aperta, 
porterebbe solo benefici.
A tutti! 
E si ricomincerebbe a vivere la città, 
non solo attraversandola in macchina, 
ma godendone della vivacità e delle energie 
che il patrimonio urbano, 
di cui i cittadini sono protagonisti, offre.

M come Muoversi! 
M come Ma perché non provarci almeno un giorno alla settimana?
Mi fate sapere cosa ne pensate?
M come Mi muovo e vi saluto.

Con affetto, vi auguro un buon mercoledì,

Tutti i post di M come Mercoledì sul mio Blog! E la mia storia di M come Mercoledì qui, dove tutto ebbe inizio http://www.masmemarina.blogspot.it/2014/11/m-come-mercoledi.html









domenica 18 gennaio 2015

M come Metà Mattina! Morning break!


M come Metà mattina. 
Caffè. Deca. Essendo il mio il terzo. 
Il mio preferito: illy! 
Barattolo classico con scritta verde. 




E direttamente dall'aeroporto di Catania. M come Mandorle. 
Pasta di mandorle! Made in Sicily! 
Quelli de I dolci di Nonna Vincenza!
Che adoro!
E avendo un marito volante, 
ogni volta che passa per l'aeroporto, e capita molto spesso,
non può non cedere alle mie richieste!



Si sciolgono in bocca.
Non sono troppo dolci.
E sanno di mandorle buonissime!
La pasta di mandorla deve essere così o non la mangio.
Etichetta ingredienti che è una garanzia.
Ed io che vi li raccomando.

M come Mirtilli che amo e fanno un gran bene! 
Love my morning breaks! 
Buona domenica mattina! 

M as Me

#illy #idolcidinonnavincenza #break #coffeebreak #italianstyle #masme #me #goodmorning http://www.dolcinonnavincenza.it

sabato 17 gennaio 2015

M come Macef!



M come Macef!
Questa M come Me non è più un caso, ma coincidenze e pezzetti di vita che mi anno resa Me!
M come Macef ne è conferma!



Adesso si chiama Homi. Ed è la nuova fiera internazionale della casa.
Continuità e tradizione. Eredità del famoso MACEF!

Qualcuno ancora mi chiede se io sia nata così.
Probabilmente no. 
Ma certo è che io sono il frutto di ciò che ho vissuto e che la vita mi ha offerto.

Mio padre è stato per anni espositore al MACEF.
C'era rappresentato il mondo in questa fiera.
Espositori da ogni parte del pianeta.
Visitatori da ogni angolo della terra.
Per offrire ed osservare e ammirare il meglio di tutto ciò che riguardasse la casa.
Un Lifestyle più che un'esposizione.
Rimanevo a bocca aperta. Affascinata ed incantata dalle Meraviglie proposte. 



Io non ho idea da quanti anni esista.
Ma so con certezza che da quando esisto io, e da che io mi ricordi,
mi ci hanno sempre portato.
Si chiamava ancor prima "fiera campionaria".
Erano un evento imperdibile per i miei genitori.
Ed io aspettavo con ansia di poter andare con loro.
E appena fu stato possibile, mi sono vissuta questa fiera mondiale di cose di casa, da sola.
Alla ricerca di ciò che mi riempiva occhi e cuore di bello!
C'era e c'è ancora oggi, l'eccellenza.
Il meglio di tutto ciò che il mondo possa offrire per la casa.
Dai casalinghi ai complementi d'arredo!
Cibo, gioielli, arredamento, architettura, design. fiori.
Uno stile di vita che è esclusivo e unico.
E questa passione è stata assorbita.
Questo stile di vita è diventato mio.
Non per scelta ma per caso.

Alla fine ti si appiccica addosso la passione per il bello, il meglio, l'eccellenza.
E c'è poco da fare.
Questo diventa bagaglio e dono prezioso!
Un ricordo indelebile? 
Un anno presentarono per la prima volta la macchina casalinga per fare il gelato! 
Ed ovviamente mamma fu la prima ad averla in casa!
Un altro? La macchina per fare la pasta! La prima. Noi la si ebbe in anteprima!
E l'apparecchio per le centrifughe.
Il frullatore della KitchenAid!
E i gioielli e le lampade con le basi di porcellana Capodimonte.
Le tavole apparecchiate in maniera spettacolare con sottopiatti e argenterie preziose.

Ci perdevo le ore a guardare ammirata questi stand.
Camminavo per le corsie della vecchia fiera. Nel quartiere fiera.
E mi ricordo i primi show cooking ai quali io abbia mai assistito, proprio al Macef!
Insomma, se pensate io sia un mostro. Ecco, biasimate chi questo mostro lo ha creato!
Grazie Mamma e papà. Sono oggi ciò che mi avete donato negli anni.
Probabilmente involontariamente mi avete abituato al Meglio 
e alla passione e alla cura e ai dettagli 
ed alle piccole grandi cose dell'eccellenza italiana ed internazionale.



Ed io sono orgogliosa di essere proprio Me!
E questo anche grazie alle decadi di frequenza Macef!
Che dal 2013 si chiama Homi.
Ma che rimane una delle fiere più interessanti 
e più belle che io conosca!
E Milano conferma la sua volontà da sempre 
ad essere città cosmopolita ed elegante.
All'avanguardia ed internazionale!
Buon Macef!
Ops... Buon Homi!
Me ci sarà!

Photocredit: web

mercoledì 14 gennaio 2015

M come Ma che li faccio a fare? Di buoni propositi e risoluzioni di inizio anno!



M come Ma che li faccio a fare?


I buoni propositi. Quelli di inizio anno. Ecco. Non ne avrei dovuti fare. 
Lo avevo anche pubblicamente scritto, invece, come ogni anno, 
puntualissima mi ci sono messa. A farne.
E di conseguenza anche a non mantenerli.




Divisi in tre gruppi. Ben distinti. Belli in evidenza. 
Per ora almeno stanno ancora lì.
Pieni di speranza.
Per essere soprattutto... aspettate che faccio fatica anche a scriverla quella parola...
ah sì, per essere soprattutto mantenuti! 
M come Mantenere!
Grazie alla mia personale esperienza nel primo insieme ci metto i propositi "evergreen".
Sempre verdi. Sempre comodi. 
Che sono validi e pronti per essere mantenuti in ogni momento dell'anno.
Qualsiasi cosa succeda. Qualsiasi anno. Sempre gli stessi.
E nel caso, arrivati al 31 dicembre, non siano stati considerati, torneranno buoni, 
nel caso fossimo a corto di nuovi impegni per l'anno successivo, 
rinnovati e trasferibili i primi giorni di gennaio.
Di qualasivoglia anno che inizierà.
Insomma non fanno male se non verranno mantenuti. Sono senza scadenza.
E come una certezza, ci fanno compagnia. 
Si riciclano facilmente e non passano mai di moda!
Qui ci metto il classico "da domani a dieta". Seguito dal pratico "basta perdere tempo".
Al generico "non mi farò più tentare". 
E dal consueto "in palestra due volte alla settimana".
"Più tempo per me". "Meno chiacchiere". "Risparmierò 1 euro al giorno". 
"Rientrerò nella taglia 40".
"Mai più cibo spazzatura".
Violare questi propositi non creerà scompensi. 
E non provocherà danni maggiori di quanti non ce ne fossero 
al momento della scrittura degli stessi. 
Sono comuni a molte persone. 
E spesso (o molto probabilmente) sono quelli più citati e meno mantenuti. 
Ma anche quelli che ogni tanto, per qualche giorno o per qualche ora, magari, 
verranno quantomeno considerati validi e obiettivi da raggiungere! 
Prima. O poi.



Il secondo gruppo è quello dei propositi fatti per essere violati. Sì, esatto.
Perché ognuno di noi sa 
che ogni impegno preso e finito sotto questa categoria,
 sarà sistematicamente non mantenuto.
Se quelli dell'insieme prima qualche volta per qualche giorno possono anche valere, questi no.
Scriverli significa avere la certezza immediata che verranno automaticamente autoannullati.
Ma è bello farli e adattarli all'anno nuovo. 
A seconda della situazione che stiamo vivendo.
Al nostro pezzo di storia che stiamo vivendo.
Mi ricordo un certo "giuro non gli rivolgerò più la parola".
Per poi ambire all'uscita della discoteca ad un ciao per attaccare conversazione.
O il più moderno "se non mi clicca mi piace ad altri due post lo/la elimino dai contatti"!
Si, come no!?!?! Non lo fareste nemmeno se vi insultasse pubblicamente.
Rientrano in questa categoria:
 "non userò più la macchina". "Non comprerò più borse". "Userò meno Whatsapp."
"Non mi arrabbierò più". "Questa è l'ultima sigaretta". "Controllerò la mia rabbia". 
"Non sarò mai più in ritardo!". "Basta bere alcolici". 
"Se mi invia la richiesta di amicizia non accetterò mai."
"Domani mi cancello da Facebook".
Insomma utopie più che propositi. Perfetti per essere trasgrediti. 
Ma che caspita, non provare nemmeno a metterli nell'elenco 
varrebbe come una resa ancor prima di averci provato, 
e una mancanza di fiducia in noi stessi.
Se quelli della prima categoria sono i più comuni, questi sono i più popolari! 
Quasi un "must".

Ed ecco invece il gruppo vero. 
Quello che se riusciremo a mantenerne uno, 
basterà ad aumentare la nostra autostima e ritrovare energie 
per poter rimettersi lì e osare riscrivere una nuova lista, tra dodici mesi dodici.
Qui ci piazzo quelli semplici. Quelli che si vincono facile. 
Ma che fa bene sapere di poter mantenere.
Tipo... "non indosserò più scarpe ballerine, vedere nota 1".
E alla nota 1 si legge: 
"per ballerine si intende solo quelle comprate nel quinquennio precedente. 
Violazione di questo proposito non includerà i nuovi modelli acquisiti dal primo gennaio".
Oppure... "cinque porzioni di frutta quotidiana". Già lo faccio. 
Mantenerlo è semplice abitudine e non interruzione di una routine. 
E perseverare in questo caso è tutta salute.
"Non dormire più di otto ore sulle 24". 
Ci pensano le mie bambine a far si che ciò avvenga. E mi viene benissimo!
"Non commentare post di polemiche su Facebook". 
Mai fatto ma ricordarsi di continuare ad evitarlo non fa mai male.
E poi un sacco di risoluzioni pratiche quotidiane. Tipo "puntare la sveglia 15 minuti prima per poter bersi un caffé senza fretta". 
O "non conservare vestiti che non metteresti nemmeno per scendere a firmare una raccomandata". 
"I saldi non provocano dipendenza". 
Robe così. Filosofia in breve.
E quello che ho messo al primo posto quest'anno... 
"essere più sintetica quando scrivo. Evitare di essere prolissa".
Interrompo qui. Questo post. 
Per il semplice motivo che M as me debba mantenere il suo proposito.



E voi? Li fate i buoni propositi? 
Siete dei perfetti commercialisti della vostra vita 
e siete in grado di chiudere bilanci positivi 
e farne di preventivi che rimarranno il più veritieri possibili?
Oppure preferite essere flessibili e clementi con voi stessi. 
Nessun proposito per voi!
Senza propositi almeno, non ci saranno limiti.
E senza limiti non dovranno esserci richieste di concessioni.
E nessuna violazione. E nessun senso di colpa. Di nessun tipo.

Aggiornamento degli ultimi minuti. Ho appena aperto il documento che avevo fatto.
Quello con i tre insiemi di cui sopra. Ben elencati e distinti.
Ed ho cliccatto icona cestino. E dal cestino ho cliccato "elimina".
Il computer più ligio di me mi chiede se sono sicura di voler eliminare tutto il contenuto 
e che la mia azione sarà irrecuperabile.
Sì. Cancella. Elimina. Fai sparire tutti i gruppi. Nessun proposito quest'anno!
L'avevo deciso e scritto mercoledì scorso. E già comincerei malissimo.
Avendo non mantenuto il proposito di non fare propositi!

Per il 2015 semplicemente cercherò di "essere".
Esatto. Essere per prima io il mio buongiorno. 
Il mio impegno quotidiano.
Più artista e meno commercialista.
Più disegni e meno conti. 
Più colori e meno "dare/avere".
Meno previsioni. Più vita. Più fantasia. Più sorrisi.
Meno buoni propositi. Più essenza. Più praticità.
Meno parole. Più Me!
Spero. Ci ritroviamo mercoledì!
Vostra,
Emessmì



M come Meraviglie! Sgarbi delle Meraviglie!

M come Ma perché nell'intervista con il professor Sgarbi, 
Marina fa riferimento ad un telefono?





Me lo avete chiesto in tantissimi.

Ecco il video nel caso non l'aveste ancora visto. 
Al minuto 4.15 la domanda che tanto ha incuriosito.

E questo mercoledì vi racconto questo aneddoto.
Che mi è servito per concludere il mio incontro.
E guadagnarmi, spero, la simpatia del critico d'arte più famoso d'Italia!
E' stata una serata davvero piacevole ed interessante, quella di sabato scorso al museo del legno Riva1920, a Cantù.
Ero seduta tra le prime file. Al piano superiore.
Proprio di fronte allo schermo.
E al Professor Sgarbi che spiegava in maniera accattivante e sempre molto precisa,
alcune opere tratte dal suo libro "Gli anni delle meraviglie".




Com'è lui? Gradevolissimo e spassoso.
In effetti del personaggio arrabbiato che spesso vediamo in tivù, non abbiamo visto neanche l'ombra!
E' stato divertente. Acuto. Accattivante. Sapiente. Bello.
Anche provocatorio, certo.
E' simpatico. Ve lo garantisco. Molto.
E' gentilissimo. E' intelligente, estremamente intelligente e brillante, ed ha una conoscenza dell'arte e della storia vastissime che trasmette arricchita da una dialettica diretta e accessibile a tutti.
Altrenando storie e racconti di un vissuto ricco ed esclusivo. Il suo appunto.
Il tempo è trascorso veloce.
E quando ha terminato noi avremmo volentieri ascoltato ancora un po' del Rinascimento italiano.



E' arrivato con una mezz'ora di ritardo rispetto all'orario previsto di inizio serata.
Ma a Sgarbi si perdona questo ed altro.
Ha parlato "a braccio", con passione. Di arte, di vita, di episodi e di persone!
E' un one man show fantastico il professor Sgarbi!
Mi è proprio piaciuto.
E credo di poter rappresentare la maggior parte del giudizio dei presenti.



Ero seduta a un paio di metri da lui, ed ogni tanto, si sentiva un suono.
Più precisamente quello abbastanza popolare denominato "whistle".
Che assomiglia ad un fischio in effetti.
Che si imposta come avviso di notifica sugli smart phone.
La prima volta che lo abbiamo udito, si è visto metà del pubblico delle prime tre file
estrarre il telefono e controllare se fosse il loro.
Pochi esclusi perchè tutti hanno voluto accertarsi, testa bassa, di averlo spento.
Oppure acceso ma con la suoneria Off.
Dopo un po' si risente nuovamente lo stesso suono.
Uno. Veloce. Qualcuno ha ricevuto un'altra notifica.
Il pubblico a quel punto, dopo che si era assicurato che non fosse il proprio, inizia a guardare gli altri.
Alla ricerca del telefonino colpevole!
Con sguardo sgradevole e teso. Accusatorio. E infastidito.
Pronto a colpire chiunque ne fosse il proprietario.
Niente. Il pubblico ripone i telefoni e sposta l'attenzione nuovamente sul Professore.
Succede di nuovo. Ancora quel fischio. Il pubblico inizia ad innervosirsi.
Non sono io. Non è chi mi è accanto. Guardiamo dietro. A destra e a sinistra.
Coloro che al primo disturbo non fecero una piega certi che il rumore non provenisse dal proprio telefono, iniziano a farsi assalire da qualche dubbio.
Ma resistono.
La signora accanto a me tossisce e vedo che furtiva si abbassa e prendendo un fazzoletto di carta, controlla nella borsa lo stato del suo telefono.
Oramai si tratta di una sfida.
Colui che si permette di ricevere notifiche con questa suoneria, deve saltar fuori.
Ma Sgarbi è magnetico. Non concede distrazioni! E' davvero bravo.
La serata prosegue. Oramai noi siamo ipnotizzati dal Professore.
Chissenefrega di chi sia il proprietario di 'sto telefono che continua a ricevere 'ste notifiche e soprattutto con 'sto fischio!
Siamo troppo attratti e coinvolti dal suo parlare e dal suo raccontare.
Ridiamo. Ci facciamo seri quando ci fa notare il volto della Madonna. (La pietà)
Che nonostante abbia un Gesù adulto morto tra le braccia, sia rappresentata comunque giovane.
Siamo emozionati. Il professor Sgarbi ci sta regalando una serata davvero strepitosa.
E non sentiamo più niente se non la sua voce e le sue parole.

Io ero lì però in veste di inviata. Per cui ho dovuto distrarmi.
Ho postato in anteprima alcune impressioni "live" dell'evento.
Qui il post in questione 

Ed io il suono di questo telefono cellulare ho continuato a sentirlo.

Aspetto che autografi i libri. Ora possiamo fargli delle domande. Inizio io.
Mi siedo accanto a lui. Chiedo seria del Rinascimento in Italia, se ci saranno possibilità di poterlo rivivere con lo stesso fervore ed energie di quello che racconta nel suo "Gli anni delle meraviglie".
Risponde con serietà ed arriviamo a parlare di politica.
Sento ancora una volta il suono del whistle. A questo punto le possibilità sono due.
Io soffro di allucinazioni e acufeni suoneria notifiche smartphone.
O è il telefono del Professor Sgarbi!



Mi ha messo a mio agio. E' molto educato e sereno.
Diretto e tagliente. Ma vero e decisamente obiettivo nella previsione e nel giudizio in merito alla mia domanda.
Dopo di me altri giornalisti aspettavano.
Dovevo chiudere. E desideravo farlo in un modo all'altezza almeno del privilegio che mi era stato concesso. E se possibile, evitare di essere ricordata per la monotonia e noia dell'intervista.
In quei momenti non hai molto tempo di pensare e riflettere se chiedere o meno una determinata cosa.
Ecco ancora quel suono. Oso, sapendo che una domanda così, nel caso il mio istinto avesse fallito, avrebbe innescato solo polemica. Rischio:
"Ma allora era suo il telefono con il suono che sentivo?".
Ride. C'è empatia. Ho rotto il ghiaccio. Mi risponde. Sì!
Mi accarezza. Ci scambiamo ancora due battute.
Mi sarei potuta giocare tutto. Con quella domanda. E' andata.



Non so come sia andata. E non so se io sia riuscita in pochi minuti soprattutto, a far capire al pubblico quanto affascinante ed immenso e geniale sia stato l'ospite della serata.
Avevo pochi istanti in cui attraverso un'intervista avrei dovuto far arrivare, a chi non fosse stato presente, la personalità di un critico d'arte tra i migliori al mondo e quella di un uomo che è veramente strepitosa, come ogni vero genio deve avere!
Differente da quella che spesso appare soprattutto in televisione.
Spero di esserci riuscita.
E se così non fosse, ve lo garantisco, il Professor Sgarbi è davvero eccellenza, sapienza, intelligenza, conoscenza, simpatia!
E permettetemelo, come gli anni che ci ha fatto conoscere, è uno Sgarbi delle Meraviglie!
M come "Meraviglia"! La mia soprattutto!
Incantata da questa enciclopedia preziosa che è quest'uomo!

Grazie Professor Sgarbi!
Grazie al Riva dei "tre Riva della sua vita" che ce l'ha portato a Cantù!



Tra noi, che in effetti non avendo molto da fare (scherza ed inizia così nel vedere tanta gente al museo ad attenderlo),  siamo accorsi pieni di entusiasmo in 700 per poterlo ascoltare!
Ci ha regalato una serata "delle meraviglie"!
Che ha con gentilezza concluso firmando con una dedica ed un autografo il suo libro e il prezioso segnalibro che la Riva1920 ha donato a tutti i presenti a ricordo della serata.
Ma sono certa che chi c'era sabato, non se la dimenticherà.
Io mi sento più ricca. E questo conta!
A mercoledì prossimo,
"Emmesmì"
Marina Montorfano

Video della serata con la mia intervista completa al Professor Sgarbi
https://www.youtube.com/watch?v=chK9uB20ghU

Video della serata con intervista agli ospiti presenti
 https://www.youtube.com/watch?v=r4EA_94QGs8

Video della serata in cui racconta l'aneddoto dei "tre Riva della sua vita"
https://www.youtube.com/watch?v=buOW-DJuQs4

Sito della testata giornalistica con cui collaboro. Redazione di Cantù.
http://www.cantunews.it

Ringrazio:
Marco Bizzotto (video-operatore)
FViotti (fotocredit dove indicato)
Redazione Cantunews
M as me (fotocredit dove indicato)
Mrs. Belardinelli di Riva1920 (GRAZIE!)


martedì 13 gennaio 2015

M come Ma cosa posso vedere sul tuo bel Lago?

M come Ma cosa si può fare sul tuo bel Lago? 


Qui vengono riassunte 9 cose da assolutamente non perdere.

Pic credit comolake.com

http://blog.comolake.com/cose-da-vedere-como-ecco-le-9-chicche

Condivido volentieri.
E aggiungo la mia personale ulteriore selezione tra quelle proposte.

Se non sapete cosa fare, venite a trovarci sul Lago di Como! #celapossofare

Ma la mia personale selezione è questa:

  • La 1 Giro in battello per il Lago, salire e perdersi nella incredibile vista che si ha dal Lago. Impagabile e soprattutto inaspettata e segreta come solo chi ha accesso dal lago può goderne. 
  • La 4 Lago e dintorni offrono grandissimi ristoranti con piatti tipici e prodotti locali! Chiedete o curiosate tra le mie Reviews. E seguite il mio Blog per aggiornamenti e nuove eccellenze. 

  • La 8 Isola Comacina, suggestiva e unica. Si raggiunge da Lenno a piedi per chi è appassionato di passeggiate, oppure con un motoscafo che vi porterà direttamente all'ingresso pieds dans l'eau dei magnifici giardini della villa. 

E ci sono io, Me, sempre a disposizione per informazioni o notizie.
Sono nata a Como. Nonna ha vissuto in centro. Ed io ho studiato in città. 
I miei nonni "laghée" sono originari di Menaggio. Mamma è nata e vissuta a Bellagio.
Dove con i suoi genitori avevano un ristorante e una pensione.
Attualmente risiedo anche a Sala Comacina dove trascorro fine settimana e giornate godendo di questo enorme patrimonio e incanto che offre il Lago di Como!
Sempre alla ricerca di nuovi sapori, profumi, colori e paesaggi suggestivi e meravigliosi.
Seguite Me. Vivete il Lago!

M as Me


sabato 10 gennaio 2015

M come Museo Riva1920. Evento Vittorio Sgarbi.

M come Museo Riva1920.  www.riva1920.it
Ringrazio personalmente Maurizio Riva.
Perché questa sera ci sta offrendo l'opportunità di ascoltare e di vivere l'emozione dell'arte.
Trasmessa dal Professor Vittorio Sgarbi.



E chi è qui con me, 750 persone, sicuramente ha provato e sentito questa passione e questa vivacità incredibile che solo un critico come Sgarbi sa condividere e donare.
Anche a noi. Che magari di arte e di storia, antica e moderna, sappiamo poco.



Vittorio Sgarbi lo si ascolterebbe per ore. Io almeno non mi stancherò mai di farlo.
È affascinante sentire quanti aneddoti.
Quanto vissuto.
Quanta conoscenza lui racconti.
Mi piace questo suo sapere. Immenso.
Questa sua capacità di essere lui e di raccontarsi.
Di condividersi. E di farci partecipi di quadri della sua vita.



Che offrono però emozioni e informazioni che altrimenti non attirerebbero la nostra attenzione. Su arte. Che è storia. Che è ricchezza inestimabile.
Che sono parte de "Gli anni delle meraviglie".
Il libro che presenta questa sera al museo di Riva1920.

"Una inesauribile potenza espressiva domina" il suo parlare e ci arricchisce "liberando ogni genere di fantasia".
Vittorio Sgarbi per M as Me attraverso le sue parole reinterpretate dedicate al Rinascimento.



Entusiasta, più ricca,
M as me
(Inviata Cantù News)


giovedì 8 gennaio 2015

M come Ma voi che ricetta usate?

M come Ma che ricetta usate per la pizza?
Ne avete una di famiglia?
Provate quelle su internet?
Ve l'ha passata un amico?
Quella del Bimby?
Io non ne vengo a capo.



Ancora devo trovare la "Mia" ricetta per la pasta della pizza fatta in casa!
Se ne avete una da spacciare, prego passatemela.
In messaggio privato. In un commento.
Qualcuno me ne faccia avere una valida!
Nel frattempo osservo marito e prole che provvedono alla preparazione della nostra cena.
Impastata da me questa mattina.



Ingredienti messi nella planetaria.
Trovati su internet.
Vediamo cosa succede.
#celapossofare ma avere "la" ricetta sarebbe proprio prezioso!
Grazie e buona cena!
M as me

Io che merito ho in questa preparazione?
Direzione lavori!
Assaggio vino!


#pizza #ricetta #quotidiano #cena #lifestyle #masme #me #famiglia

M come Ma che buono! Il Salmone!


M come Ma che buono!
Questo salmone!
Ricevuto in dono per Natale dalla mia grande amica Tina.
Che oltre ad essere sposata con Steen, è appassionata di shopping ed ha un cuore generoso e pieno di amore! Io le sono molto grata. Per mille ragioni.
Sono due persone meravigliose!
Si sono trasferiti qui dalla Danimarca e vivono sul mio bellissimo Lago.
E' anche con loro che io e Vee abbiamo trascorso la serata del Thanksgiving.
Stesso tavolo!
Ed hanno sopportato Me e figlia al seguito.
Mica roba da poco!




Steen è titolare della società Polar Seafood.
Sul sito trovate maggiori informazioni. http://www.polarseafood.it/
Produce salmone e lo importa anche in Italia e lo commercializza.

Quando mi hanno donato questo scatola da un chilo di questa eccellenza, 
non ho potuto fare altro che ringraziarli!
Il salmone è finito.
Era delizioso. Davvero la differenza è notevole. 
Il fatto che fosse "superior" e di origine norvegese, in più selezionato da una persona che stimo tantissimo e dal suo team, 
ha fatto si che in casa mia non entrerà più altro salmone se non il loro.
Quello di Polar Seafood!
Conosco davvero personalmente "la faccia" di chi ci mette la faccia affinché il salmone 
che arriva sulla mia (e vostra) tavola sia il migliore disponibile sul mercato!
Garanzia nella garanzia!
Oltre le polemiche delle ultime settimane, il salmone rimane un alimento ricco di omega 3
 e grassi polinsaturi.
Un consumo regolare rimane un'ottima fonte di questi elementi.
Ma come spesso ricordo, la qualità DEVE fare la differenza.
E vi assicuro, qui ce n'è. Molta.
Di qualità!


Direi che non teme competizione con nessun altro salmone in commercio!





La Polar Seafood rimane un canale diretto produttore/consumatore.
Garantendo la selezione e la qualità. Senza intermediari, e con la massima cura di trasformazione e trasporto e scelta del prodotto.

Grazie Steen e Tina!
La scatola è diventata contenitore di pennarelli e pastelli per le mie ragazze!
Il salmone ci ha nutriti!

Ho realizzato diverse ricette che posterò.

Oggi per pranzo ho voluto assaporare le ultime fette.
Semplici. Così. Deliziose. Un sapore delicato e gradevole.

Messe in un Bagel con semi di papavero di California Bakery http://www.californiabakery.it/





Insalata mista (rucola e lattughino e valeriana).
Un cucchiaio di formaggio cremoso fresco.





Un pranzo veloce e semplice e nutriente.
Soprattutto di qualità!

Ma basta un grazie? Grazie! Di cuore!
E complimenti perché il Salmone Polar Seafood VIP Superior... è assolutamente superiore!
E' proprio eccelenza!
Continuate così!

Con tanta riconoscenza,
buon appetito!
M as me
aka Marina M.


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