venerdì 31 ottobre 2014

M come Mi porti al cimitero?

M come Mi porti al cimitero?
Mia figlia ha sei anni. Un mese fa più o meno mi ha chiesto, mentre tornavamo da scuola, se potessi portarla a fare un giro al cimitero. Io pensavo che nemmeno sapesse cosa fosse un cimitero.
Io almeno non ce l'ho mai portata. "Certo!". Ho risposto. "Perché no!".

Il tragitto da scuola a casa dura andando piano circa una decina di minuti. Ci teniamo per mano.
A volte corre avanti e poi mi raggiunge. Percorriamo un viale. Con marciapiedi ampi.
E giardini con molti alberi e aiuole verdi. Attraversiamo una piazza con due grandi fontane.
Dove non ci sono macchine. Se chiacchieriamo e raccogliamo qualche fiore e delle foglie, o ci distraiamo per qualche corsa o salto, ci impieghiamo anche mezz'ora.
Pensavo che la mia risposta sicura le bastasse.
Pensavo sbagliato.

"Mamma io vorrei portare dei fiori al cimitero a mia sorella Sofia."
Io ho imparato che i bambini sanno un sacco di cose.
E che anche noi quando eravamo bambini le sapevamo. Solo che poi crescendo, ce le siamo dimenticate. Le confondiamo. Le rielaboriamo. E forse, le complichiamo.

Nessuno è pronto ad affrontare una separazione definitiva da chi amiamo. 
Quando capita, e le cose ho imparato che accadono e sono casuali e non devono per forza avere un senso, ed è la morte parte della vita, e non è che non parlandone si rimaga immortali, si deve decidere cosa fare del corpo di chi amiamo.

Sofia, la mia secondogenita, è morta due giorni dopo la sua nascita a termine di gravidanza.
Io non ho mai pensato a cosa avrei fatto se questa questa ipotetica e assurda e disumana occasione mi si fosse presentata. Ma quel 30 aprile c'ho dovuto pensare. E dovetti decidere.
Mia figlia sarebbe stata cremata. Ne presi un'altra. Le sue ceneri sarebbero diventate vento e amore.
E non avrebbe avuto una lapide al cimitero. Vee aveva 3 anni. Aveva le sue certezze di bambina.
La sorella era diventata una fatina prima. La principessa Disney Sofia qualche mese dopo, quando la vide in tv. Un giorno è una santa. Un altro, una stella.
Ha però un'unica certezza: ha una sorella che si chiama Sofia. Ed è morta. 
Semplice e chiaro come solo i bambini sanno avere certe convinzioni.
E le sanno condividere con naturalezza.

Sofia sono i soffioni. Sofia fa magie e ci riempie i cuori di amore.
Che non vediamo. Ma che c'è sempre. 
Che ci fa piangere. Ma anche un sacco ridere.

I bambini permettono di pensare e di affrontare argomenti che ci fanno paura, ma che invece sono vita, con serenità.
Ci sedemmo sul bordo di una delle belle fontane.
C'era il sole. C'era il vento. Ispirata dal cuore.
Come quando sai che non hai molta scelta se non cercare di fare del tuo meglio, di dire ciò che ritieni sia meglio, di ricordare cose che hai dimenticato e di non deludere chi ha fiducia in te e si aspetta di andare a trovare sua sorella al cimitero dove in effetti sua sorella non c'è mai finita.

Iniziai. Senza sapere bene dove il mio discorso mi avrebbe portata e se Vee mi avesse compresa.

"Sai, ognuno di noi nasce un giorno dalla pancia di una mamma. E non sappiamo quale sia quel giorno. E chi sia la nostra mamma. Ma da quel preciso istante, quel piccolo bambino o bambina con il suo cuoricino, non si ricorderà più perché sia nato. E tutto ciò che aveva vissuto prima, il tempo nel mare della pancia della mamma o il tempo prima di entrare nella pancia, viene dimenticato. Completamente!
Quando siamo bambini qualche bambino si ricorda qualche cosa di quel tempo prima di nascere. Come quando mi hai detto che Sofia non sarebbe rimasta ma un'altra sorella invece si.
E che tu e le tue sorelle mi avete scelta. E vi facevo troppo ridere. Tu te le ricordavi bene queste cose.

Una volta che nasciamo con un nuovo cuore, nasciamo con una nuova vita da vivere. Una nuova storia. E nessuno di noi sa quanto ci serve per vivere questa vita.
O quanto possa durare la nostra storia.

O cosa succederà mentre vivremo la nostra storia. O cosa ci è successo prima. O quando questa storia e questa vita finiranno. 
E quando questo nostro unico e preciso cuore avrà finito il suo compito e non ci servirà più.
A qualcuno serve molto tempo. Ad altri ne serve meno. A Sofia ne è bastato proprio poco. A noi manca proprio tanto. Ma la vita era la sua.
La storia era la sua. Il cuore era il suo.
E noi non possiamo sapere perché a lei ne è bastato così poco di tempo per vivere quella sua vita. Possiamo però ritenerci davvero fortunati ad averla incontrata.
Così pensa che bello Vee, lei è stata protagonista della nostra storia, e noi della sua! E possiamo continuare a raccontare di lei!

Una volta che la nostra vita e la nostra storia finiscono, il nostro cuore smette di battere e il corpo dove abbiamo vissuto, un po' come la pancia della mamma prima e i luoghi dove abbiamo vissuto ancora prima, non ci serve più. A Sofia il suo corpicino non serviva più. Lei è nata. Ha vissuto la sua vita ed è stata protagonista della sua storia. Ed è morta. Quel giorno di aprile che ogni tanto mi chiedi di raccontarti, era un giorno di sole. C'erano un sacco di soffioni nel parco dell'ospedale dove è nata. Ti ricordi Vee? Quanti ne abbiamo fatti volare! Quel giorno io e te e papà abbiamo dovuto decidere cosa fare di quel corpicino che a Sofia non serviva più. E che come le foglie o i fiori o le stelle si sarebbe trasformato.

Come i dandelions. Che sono semi. Che sono erba. Poi fiori gialli. Che seccano. Muoiono. Diventano soffioni. Volano. Poi semi. Poi volano di nuovo e poi ritornano nel terreno. Per far crescere altra erba, e fiori e piante. E sono vita. E sono morte. 
E sono perenne trasformazione.

Quando la storia di qualcuno finisce, chi gli ha voluto bene deve scegliere dove sistemare il corpo con cui ha vissuto la sua vita. A lui non serve più. Per cui decideranno di fare ciò che far stare meglio loro. Che sicuramente soffrono perché la storia con quella persona è finita e sentiranno la sua mancanza. E vorranno ricordarla.
Qualcuno decide di affidare il corpo di chi ama alla terra. E ci sono dei luoghi curati e protetti che sono appunto i cimiteri dove chi sceglie di voler ricordare le persone che si amano così, si reca a portare fiori e a trovare un po' di consolazione. Al cimitero ci sono tante lapidi che ricordano che le persone che abbiamo amato sono vissute. Ci sono i loro nomi. E le date dell'inizio e della fine della loro storia. E lì sotto, nel terreno, i loro corpi o le loro ceneri, che si consumeranno e poi non ci saranno più. Tanto a loro mica servono più.
Il cimitero è uno dei luoghi dove le persone decidono di ricordare le persone che sono morte e a cui hanno voluto bene.

Qualcuno decide di trasformare invece il corpo di chi ama in polvere. Che è aria.
Un po' come quando entra il sole dalle finestre e vedi tutti quei puntini che volano e si muovono veloci. Ecco, la polvere è parte dell'aria. E' energia. E' nel vento. E' nei raggi del sole. E' nei nostri movimenti che se ci muoviamo lei va più veloce. E ci fa sorridere.

Ecco, quel giorno io e te e Papà abbiamo deciso che Sofia sarebbe diventata aria e avrebbe nutrito i campi e i prati spargendo semi e facendo volare farfalle.
Era primavera e i primi fiori sbocciavano e coloravano il mondo. Sofia sarebbe stata ovunque ci fossero colori, vento, sole e pioggia e soffioni e amore. E insetti.

Così, invece che scegliere un posto in un cimitero e andare a trovarla sempre lì, l'avremmo trovata e salutata ogni volta che un soffio di vento come oggi ci sposta i capelli o quando raccogliamo un soffione e spargiamo i suoi semi. E la luce per lei, le stelle la sera nel cielo. O la candela che profuma la casa. Le onde del mare e le nuvole.

A noi tre, dopo che ne abbiamo parlato, faceva stare bene pensare di trasformare il corpo che a Sofia non serviva più, in qualcosa di meraviglioso, invisibile, magico e poderoso.

Noi abbiamo deciso che Sofia l'avremmo ricordata un po' ovunque. E la sua storia l'avremmo raccontata noi. Della primavera che ce l'ha portata. E dell'inverno che l'ha nutrita e fatta crescere. E l'estate che non ha mai vissuto. E del suo anno. E del nostro amore.

E del suo librino piccino e prezioso che racconta di lei. E delle pagine del nostro libro che raccontano anche di lei.
Quel giorno non ti ricordi, ma sono volati tantissimi palloncini bianchi e rosa nel cielo.
E moltissimi soffioni. C'era l'invasione dei soffioni il giorno che abbiamo affidato il corpicino di Sofia ad un signore che fa questo di mestiere.
Lui trasforma in cenere i corpi delle persone a cui non servono più i loro corpi, perché la loro storia si è conclusa, e per permettere ai palloncini e ai soffioni e alle bolle di sapone di volare e far sorridere i bambini, o a restituire la cenere che poi gli amici, e le persone che piangeranno la mancanza dei loro cari, decideranno di deporre o sistemare al cimitero o ovunque doni loro pace. E non farli piangere più. O un pochino meno.

Come fa questo signore a trasformare un corpo?
Ti spiego anche questo. C'è un posto, un palazzo con uffici e stanze, dove c'è anche una macchina che prende i corpi che non hanno più vita e il cui cuore non batte più, e con tanto calore e tanta luce li trasformano in cenere. In polvere. Un po' come quando metti un pezzo di legno sul fuoco e il calore e la luce lo consumano, e poi il giorno dopo nel camino trovi la cenere. Noi la prendiamo e la soffiamo. O la mettiamo sotto gli alberi del giardino, per nutrire le piante. Vedi, con i nostri corpi che hanno finito la loro vita facciamo un po' come la natura ci ha insegnato di fare da sempre. E quante magie la natura ci offre. Pensa alla primavera, con tutti i suoi fiori. E poi l'estate con le ciliegie e le fragole. E l'autunno con zucche e foglie scricchiolose. E l'inverno silenzioso e freddo. Il fuoco. Il sole e la luna.

Tutto il mondo è  in trasformazione continua. La nostra terra gira e l'universo si muove e si modifica. Così lo è anche la nostra vita. Noi siamo parte di questo splendido e magico universo. Che vive e non si ferma mai.

Sofia e tutte le persone che hanno finito di vivere la loro vita e sono morte, non le troviamo al cimitero o in un luogo preciso, si sono trasformate. A noi rimane il corpo di queste persone. Ma senza energia. Senza funzionalità. Noi non sappiamo dove siano andati o in cosa si siano trasformati quando hanno lasciato il loro corpo, ma è bello poter immaginare che siano dove ci piace e ci far stare bene pensare che siano.

"Mamma tu dove pensi che sia adesso Sofia?". "Vediamo, io credo che adesso sia questo vento gelido e che ci stia dicendo di correre a casa altrimenti se chiacchieriamo ancora un po' congeliamo!".
"Io no. Io credo che sia l'aria che ha fatto volare il soffione che ho raccolto prima. E che adesso ne devo raccogliere altri così anche Olivia capisce che Sofia è invisibile ma fa si che succedano un sacco di cose magiche!"
Al cimitero ce l'ho portata la mia seienne. Siamo andate a scegliere un vaso di fiori, quello che più le piaceva. Lo abbiamo portato ai miei nonni che sono sepolti in un cimitero piccolo, con vista lago, con viali alberati e lapidi e tombe antiche. Io e Vee abbiamo camminato sulla ghiaia e il rumore dei nostri passi si confondeva con quello del vento che muoveva le foglie e le faceva cadere dagli alberi. Abbiamo letto nomi e date. Abbiamo lasciato i fiori che come ha detto Vee servivano a fare piacere alla sua di nonna, perché avevamo pensato alla sua mamma e al suo papà.

Perché ai morti i fiori non servono. Ma a noi sì perché così non ce li dimentichiamo e ce li ricordiamo e possiamo far finta di salutarli. Perché magari ci sentono. E continuano a trasformarsi. E fare magie.

Casa nostra è sempre piena di fiori. Che non sono Sofia. Ma che visto che sono per noi, per farci sentire bene, almeno ci colorano la casa e ci ricordano che tutto nasce, vive e muore.
E che la vita è trasformazione. Movimento. Vitalità. La morte è parte di questa evoluzione.
La storia di ognuno di noi è un libro che scopriamo mentre lo leggiamo.
E che quando non ci saranno più pagine qualcuno che ci ha amato conserverà come più farà loro piacere. E donerà loro consolazione. E serenità. Rileggerlo. Riviverlo.

Che in questi giorni ma anche ogni giorno, la visione umanista della morte, o quella della vostra fede, o l'interpretazione che più vi fa stare meglio, possa riempirvi il cuore di amore e sentire questo amore come un abbraccio e come un'unione che non si spezza con la morte, ma che continua con la vita. In una eterna trasformazione. In un continuo incrocio di vite e di storie. In questo infinito universo. Che è ciò che vogliamo che sia. Basta crederci. E non smettere di amare. Mai.



Con affetto e sim-patia (provare emozioni insieme), 
M as Me





Foto Stefano Cracco

Immagine Aris Blog

giovedì 30 ottobre 2014

M come Me e il Riso Selvatico


M come Mi scuso. Mi vengono meglio i post sul cibo. Che gli altri. Non mi piace per niente. O forse mi piace troppo. Portate pazienza. Ma c'è un tempo per ogni cosa. E questo è quello per assemblare. Così sembra. Questa sera ho assaggiato il Riso Selvatico del Principato di Lucedio. Che ho comprato da Tavola Clandestina. Me ne sono già innamorata. L'ho cucinato esattamente come qualsiasi altro risotto. Nonostante sembrerebbe perfetto per altre cotture. Il Riso Selvatico. Il gorgonzola piccante DOP. Pere Abate. Speck della Val di Non. Il risultato è stato sublime. I sapori sono forti. Ma il riso aveva un sapore dolcissimo. Buono. Questo Riso Selvatico è aromatico. Ricco di vitamine e sali minerali. Anche quando cuoce rimane croccante. È un riso molto M as me. Mi è piaciuto. Moltissimo.#celapossofare a farlo diventare ospite d'onore della mia dispensa. Provatelo. M come Merita di essere assaggiato. #cookingidea #masme #me #risotto #ricettasemplice #healthyhabits #tavolaclandestina #risoselvatico

mercoledì 29 ottobre 2014

M come Me e il Me style!

M come Me! Mi scrivete in M come Molti di segnalare se ci sono eventi o attività o fermento in zona Como e dintorni. Ci sono pagine meglio informate di Me. Però io sono sempre in giro a fare ciò che mi piace e pertanto vi segnalerò ciò che interessa a Me e quindi immagino, anche ai miei lettori. Spero comprendiate la mia scelta. Questo per evitare di ripetere o riportare eventi del territorio che sono indicati da altre pagine amiche, che se vorranno potranno condividere qui i loro post, e che offrono questo servizio con puntualità, precisione e soprattutto meglio e con una più vasta selezione di interessi più specifici legati ad un territorio più ampio.
Io mi limiterò ad indicarvi ciò che mi piace. Mi affascina. Mi intriga. Mi gusta. Ciò che sento molto Me. Nel weekend, a Villa Erba a Cernobbio, saranno protagonisti il cibo e il vino. Un evento all'insegna del gusto e del buon mangiare e bere. Io non mancherò nemmeno qui. Se vi va ecco il sito dove trovare informazioni, appuntamenti e l'elenco degli espositori. Ho già il mio programma! E non vedo l'ora. Chiaramente dove c'è eccellenza, e in più si mangia, in una cornice che è pura magia come quella di Villa Erba, cerco di non mancare.
Wine&Food Style per vivere tre giorni all'insegna delle eccellenze enogastronomiche! M as me reccommended! Decisamente M as Me!

#realfoodornofood #masme #food #cernobbio #lakecomo #eccellenza #choosethebest #healthyhabits
www.winefoodstyle.com

martedì 28 ottobre 2014

M come Mutevole...

M come Mi sono messa a rileggere il Blog. Che è fatto più di post non pubblicati che di post pubblici. Che Muta, con Me. Come il tempo e come gli umori. Tutto è in evoluzione ma oggi non capisco. O capisco meno del solito. Mi mancano le persone. Mi manca la loro presenza. Odio la loro assenza. O la loro indifferenza. Vorrei non essere come sono. Vorrei essere mutevole. M come Mutevole. Come il tempo e come gli umori. E semplicemente convincermi e capire che forse un #chissenefrega a volte vale più di mille tempeste del cuore. Oggi va così. Meglio non mi viene nulla. #celapossofare. Ma fa Male. Non essere troppo mutevoli. #masme #maldicuore #melancolia #mutevolezza

http://masmemarina.blogspot.it/2014/08/m-come-mutevolezza.html

http://masmemarina.blogspot.it/2014/08/m-come-mutevolezza.html

lunedì 27 ottobre 2014

M come Me lo avete chiesto! Torta di mele e cannella

M come Me lo avete chiesto! Sabato pomeriggio, rientrata dal lavoro, io e la mia Vee ci siamo messe all'opera. Per creare due torte. Siamo spesso in accordo. E dopo un breve scambio di idee, decidiamo per una torta che sappia di autunno. Mi dice Mele. E Cinnamon. Cannella. La ricetta me la invento. La torta è piaciuta. Per prepararla abbiamo usato:
2 mele gialle
3 uova
120 grammi di burro (più o meno)
3 cups (vasetti) scarsi o 300 grammi di farina circa
1 cup o 120 grammi di fecola di patate
2 cups o 240 grammi di zucchero di canna grezzo (se le mele dolci, diminuite il quantitativo)
1 bustina di lievito
Cannella (quanto piace)
Ho unito uova e zucchero (abbiamo tenuto da parte due cucchiai per spolverare l'impasto prima di infornare). Sbattuti insieme fino ad essere amalgamati e gonfi. Ho aggiunto il burro ammorbidito.
Poi la fecola e la farina (alla quale avevo mischiato la bustina di lievito e setacciata).
Abbiamo sbucciato le due mele. Una la frulliamo e ci aggiungiamo la cannella. L'altra la tagliamo a cubetti. (Senza nessun motivo. Ci andava di farla così. Troveremo pezzetti piccini quasi invisibili nel risultato finale. Ma sentiamo il sapore. Se vi piace che si sentano e vedano i pezzi delle mele, basterà tagliarli a fette più grandi).
Aggiungiamo le mele frullate e a pezzetti. Facciamo partire il mixer per qualche secondo e l'impasto è pronto.




Deve risultare cremoso. Non troppo liquido essendoci la frutta che ammorbidisce di suo la torta.
Se pensate sia troppo morbido aggiungete un po' di farina per regolare. Molto dipende dal tipo di mela e dalla consistenza. A me piace questo tipo di torta piuttosto asciutta, per cui aggiungo sempre un po' di farina per rendere l'impasto più denso.
Scegliamo una teglia rettangolare. Versiamo l'impasto e prima di infornare spolveriamo con lo zucchero che abbiamo tenuto da parte all'inizio (2 cucchiai e che mischiamo ad un cucchiaino di cannella).
Avremo un effetto crosticina saporosa e profumata.
Forno 180°. Almeno 35 minuti. Poi fate prova con stecchino. Nel mio caso avendo incorporato le mele la torta non deve rimanere umida per cui lo stecchino deve essere asciutto!
Poi noi ci si diverte a presentarla.
Ieri sera con il tè verde prima della buona notte, l'abbiamo servita con fettine di mele e una crema di formaggio Philadelphia e zucchero a velo. Il papà di Vee nonché M come Mio marito, ha gradito molto.
E lui è solitamente molto critico. Con Me! Se la provate a fare, fateci sapere com'è venuta!
M come Ma vi prego non seguite il mio Blog per come cucino!
Sono approssimata, fantasiosa forse, ma m'invento le ricette e assemblo per amore della mia famiglia e perché credo ad un mangiare sano e genuino. So che il mio entusiasmo in cucina non è troppo contagioso. I miei assemblaggi troppo semplici. Ma come scrivo spesso, se #celapossofare io, ce la può fare chiunque! Non amo passare troppo tempo in cucina.
Io uso, quando possibile, prodotti bio e del territorio e cerco di variare gli ingredienti.
Adesso sto preparando una torta dolce utilizzando la zucca!
Ci vogliono veramente 10 minuti per fare una torta come questa. Ho la planetaria fissa sul mio piano di lavoro. Uso le cups e mi regolo molto ad occhio.
M come Meglio una torta che una Merendina!
#realfoodornofood #ricettesemplici #ricetteveloci #masme #me #mummyandme
Buona settimana!



sabato 25 ottobre 2014

M come Mamma in carriera!

M come Me che mi ci vuole un weekend per raccontare il mio weekend. Busy busy bee as only M as me. Mal di testa che mi accompagna. Forse per privazione di sonno patologica. Forse perché mi hanno sbattuto una porta in faccia. Se ne sono aperte di migliori. Ma fa ancora male. Lesson learned. Ma il cuore ha bisogno di tempo. Mattina che mi ha dato molta soddisfazione. Realizzazione di un lavoro per cui ho messo cuore e passione. E ringrazio questa enorme opportunità offerta a Me. E la fiducia. Quando si dice un perfetto lavoro di squadra. Molto entusiasmante. Come M as Me in carriera. E adesso Mi sono messa di nuovo al lavoro. Come Mamma in carriera.
Merenda coi biscottini al cocco. 3 ingredienti. 3 uova che amalgamo prima di unirle a 250 grammi di cocco (1 sacchetto) e a un bicchiere di zucchero (200 grammi circa). Appoggio sulla carta forno che ho messo su una piastra dei piccoli biscotti che formo con un cucchiao. Inforno a forno caldo 180° per 10 minuti. Io assemblo. La ricetta l'ho letta sulla bacheca di un'amica esperta. Bravissima. Che ringrazio per le idee deliziose. Attratta dai suoi biscotti precisi e perfetti. I miei sono riusciti perfettamente imperfetti. Un po' come Me! Che non ho tempo e troppa passione. Ma un'assistente seienne accanto. Che adoro. Ho messo meno zucchero. Adoro il sapore di cocco. E non amo il dolce. Ma sono buonissimi! #celapossofare nonostante le corse. Me che corre. Me che la testa scoppia e il cuore batte e un po' fa male. Ancora. Me che il weekend è appena cominciato. E me ne servirebbe già un altro. #masme #me #ricettafacile #ricettaveloce #biscotti #cocco




venerdì 24 ottobre 2014

M come Magia di tulle e scarpette rosa!

M come Magia. Di tulle e scarpette rosa. Di ballerine e teatro. Di rigore e disciplina. Sacrifici e soddisfazioni. Ci sono luoghi dove cuore e passione per la danza classica vengono trasmessi e coltivati. Un teatro piccino. Ma un gioiello. Bimbe piene di stupore per la presentazione della loro divisa. E Miss Linda, che con dolcezza e fermezza riesce a coinvolgere queste piccole bambine in quella che è un'arte tra le più dure e faticose. Che è dono e talento. E nasce con noi. Poi c'è chi, con tutta la buona volontà, non può rinunciare a centottanta centimetri pervenuti da madre natura e la danza la vivrà come spettatrice. Ma che si commuove. Che si emoziona. E non serve essere ballerina. Per amare la danza. E le faccette felici e gli occhi pieni di sorpresa ed entusiasmo di queste ballerine mi hanno trasmesso serenità. Buon anno accademico Bimbe. Grazie Miss Linda! Io #celapossofare a non commuovermi ogni volta. E sarò lì. A cercare di fermare in uno scatto tutta la Magia e la passione che vivete. E ci trasmettete. #foodforsoul #feedmind #loveyourbody #love #danza #masme

giovedì 23 ottobre 2014

M come Mio marito e la pasta alla Carbonara!

M come Mi mangio vermicelli del pastificio Cocco. Uno dei miei preferiti. Alla Carbonara. Con guanciale. Pecorino romano. Uova bio. Me che quando ero incinta, ed ho al mio attivo ben 27 mesi in quel dolce stato di mamma con due cuori, non me li potevo mangiare. Ma che nemmeno mi mancavano. Perché l'amore tutto fa. Ma che adesso, se posso, me li prepararo. Ma che ci avete creduto? Me se li fa preparare da chi sa fare meglio di lei la Carbonara... l'M come Mio marito. A Me toccherà Mangiare. Togliendo il guanciale. #celapossofare #masme #marinam www.pastacocco.com

M come Me al Salone del Gusto!

M come Ma io ci sarò! M come Ma che bello! Quando il gioco si fa duro, M as Me si mette a mangiare. E se lo fa al Salone del Gusto di Torino, non può sbagliare. E' un appuntamento che Mi piace. Molto. E chissà perché se c'è da mangiare il meglio, io #celapossofare sempre! #masme #salonedelgusto

 http://www.salonedelgusto.com/it

#me #realfoodornofood

M come Molto vero!


M come Molto vero. Molto Me. Che mangia senza orari. Che non li impone alle sue ragazze. Che non obbliga a mangiare. Se stessa e nessuno. Me che cura ogni dettaglio. Che seleziona. Che sceglie con consapevolezza ciò che prepara, trasforma e assembla. Che ama chi cucina per lei ed i suoi ristoranti. Che si nutre non per riempire uno stomaco ma per provare piacere. Per sentire. Per godere di ogni sapore e profumo e soddisfazione che deriva dal cibo. Quello vero. Il migliore. Quello che seduce. Che appaga. Che riempie la pancia e la testa. Mangiare per amare. Mangiare per amore.#celapossofare #realfoodornofood #healthyhabits #love #masme #me
Cucina è tutto ciò che supera l’obbligo del cibo. È la cura nella scelta, la preparazione, la trasformazione dei cibi in modo che risultino seducenti per i sensi.
Heinz Beck

Mas Me!

M as Me goes to the web! Keep loving Me! Work in progress. #celapossofare #masme #love #girl #me

martedì 21 ottobre 2014

M come Musica. Spot. Lovely on my hand!

M come Musica. Questa. Che a Me fa venire i brividi. E mi emoziona sempre ascoltarla e cantarla. Coincidenze che si inseguono. Per me. Per sentirla un po' mia. Non posso non dedicare un post a questa canzone. E a questo spot. Che ha un titolo che è magia e segreto svelato e commuove: La vita è un viaggio. Godetevi ogni singolo passo. A Me piace molto. Scritta da Fabrizio Campanelli nel 2011. Dietro richiesta del noto marchio di calze che l'ha voluta per lo spot del suo venticinquesimo. E che stiamo risentendo da una settimana con protagonista la splendida Julia Roberts ed i suoi 112 cm di gambe (questo non coincide, le mie sono solo 110) nello spot di Calzedonia. Girato tra la Scozia e Parigi e Firenze, ripropone la voce della meravigliosa Dorotea Mele che è anche sostenitrice dell'Associazione Giorgio Pardi e del suo progetto Ama Nutri Cresci. Le parole sono poesia. Le riporto preziose in inglese. Fanno un po' sognare. E respirare. E sperare. Sono semplici come un dandelion. Un fiore che dobbiamo lasciare volare. Come l'amore. Che può essere di nuovo. Che non si interrompe. Che è musica. Bella. Come Lovely on my hand! #celapossofare ad ascoltarla all'infinito! Come in quel 2011, in cui giorno dopo giorno cercavo di scrivere una storia di me e di te. Musica che mi dona conforto. Che mi apre il cuore. E permette di amare. Per sempre. #calzedonia #juliaroberts #love Uno spot per calze con un gran prezioso messaggio. Preferite il nuovo spot o quello originale del 2011?

"Here's come the time
through the windows of my mind
I catch the breeze again

Tried to find my play
Tried to leave the game but then again I

Couldn't stop to think of us
I couldn't move the things how I used to do
Time lays up the darker sides
behind the traps of those who win the truth

My thoughts go far indeed
I see some shadows on my place
I'd to come back to my roots
To let the flowers blow
To let the flowers grow

Here's come the time
day by day we're writing down
the story of you and me

Dreaming on my hand
lovely on my hand
to fall in love again

Forever
to sing my dreams of you
together

To fall in love with you
Forever"


http://www.youtube.com/watch?v=vthCfSVnTxI

M come Ma che bella Torta Jack O'Lantern!

M come mi riesce solo ora farlo. Ma siccome avete visto l'uscita dal forno e Vee è molto orgogliosa del risultato, ecco la sua torta Jack O'Lantern. L'ha preparata lei e l'ha decorata come ha voluto. La lascio fare. L'impasto della torta è la 7 vasetti. Presa dal sito Giallo Zafferano. Ve la riporto in breve. Con le mie modifiche. Nessuna necessità di pesare. Io uso la 1/2 Cup da 125 grammi americana. Ma il nome suggerisce di usare il contenitore del vasetto di yogurt. Ingredienti:
1 vasetto yogurt
1 vasetto fecola di patate
1 vasetto di olio scarso (io uso EVO)
2 vasetti zucchero
2 vasetti farina
1 bustina lievito
3 uova
1 pizzico di sale
1 scorza di limone
Io non metto la scorza di limone e sostituisco con i semini che recupero dal bacello di vaniglia.
E metto solo un vasetto di zucchero.
Regolo consistenza impasto.
Uso sempre e solo olio EVO.
E yogurt Bio Scaldasole intero o magro (anche quello con frutta o nocciole o caffè, e in questo caso rimane più dolce la torta).
Infilo tutto nella mia Kitchen Aid.
La tortiera a forma di zucca intagliata è di Wilton.
La passo con olio e la spolvero con pane grattugiato (togliendo quello in eccesso) per favorire il distacco facile.
L'ho servita con il melograno. È un dolce molto semplice e solitamente è ideale per colazione o merenda. Io non la considero come dessert. E se#celapossofare io. Ce la fanno tutti. A casa di M as me a nessuno piacciono le merendine, per cui ho sempre una torta per casa. Spesso in 5 minuti la sera la preparo e la inforno. E mi faccio una doccia mentre cuoce. Questa ricetta mi piace M come Molto, perché usando questa base posso fare tutte le variazioni con frutta o cioccolato o sostituendo con farine diverse o zuccheri. È molto versatile come preparazione base per tanta fantasia. Non leggo più la ricetta. Conosco la consistenza. E le mie mani la preparano senza nemmeno pensarci! M come Menomale che non mi hanno sposata per come cucino!  #masme #marinam #7vasetti #ricettafacile #ricettaveloce #realfoodornofood #tortafacile #torta #cake #wilton 



sabato 18 ottobre 2014

M come Me che mangia al Giardinet!

M come Me. Che mangia al Giardinet. E lo sapete. M come Mi piace. Moltissimo. Questo ristorante, che si trova nel centro della città di Cantù, a due passi da Piazza Garibaldi e in una parellela della Via Matteotti, qui da noi è un'istituzione. Roberto Bernini lo apre nel 1978. Sarà per questo che io me lo ricordo da sempre. Si trova in Via Rebecchino 10. E nasconde un giardino semplice e tranquillo dove quando è bel tempo come oggi, permette di mangiare all'aperto. Ho avuto il piacere ed il privilegio di mangiare in questo locale con i miei nonni prima, che si recavano per anniversari od occasioni speciali. E successivamente, con i miei genitori. Con vari spasimanti e con i buoni amici. L'atmosfera è serena. Rilassata. Raffinata. In un ambiente caratteristico perché unico e sa di buono. Come il cibo che qui si serve. E che dal 1984 cucina la Chef Patrizia Cattaneo. Io amo tutto quello che prepara "La Patty". Portatemi a mangiare da lei e dal Berni e mi fate felice. Loro hanno la capacità di accoglierti. Farti sentire a tuo agio. Abbracciarti con la loro professionalità e competenza ed esperienza in quello che rimane per me un'arte: la convivialità. I prodotti utilizzati in cucina sono di prima qualità. Selezionati da Patty in persona. Si sente quando si mangiano che sono davvero eccellenti. La preparazione dei piatti è ricercata. La presentazione non artefatta. Ma perfetta e molto naturale. In linea con l'ambiente che è curato ma non pretenzioso. A me piace il ristorante il "Giardinet" perché è vero. Buono. Ed è il cibo il protagonista. E in un ristorante dove trovi un servizio professionale e gentile, con Massi e il Berny in sala, un'atmosfera rilassata e serena, un ristoratore ed una chef che sono amabili e appassionati, il cibo rimane comunque un'esperienza appagante e puro piacere per il palato. La sera l'atmosfera si fa seria, ci sono le candele, e la veranda è romantica e silenziosa. Come mi piace questo ristorante! Ed è difficile essere obiettivi quando un posto non solo è un luogo che offre cibo dell'eccellenza italiana cucinato in modo egregio, un posto che ti fa sentire accolto e benvenuto sempre, ma che anche senti un po' come una sicurezza. Una garanzia. E potresti andarci ogni giorno e non stancarti mai. Oppure tornare dopo mesi e renderti conto di quanto ti sia mancato. Per Me è ogni volta un ritrovare calore e affetto. Ma anche e soprattutto cibo che con cura viene preparato e offerto. Racconto del Menù. Che spesso viene aggiornato e ideato in un continuo work in progress proprio per questa ricerca continua di Patrizia. La selezione dei loro antipasti è abbondante e gustosa e varia a seconda dei prodotti che Patty trova e decide di prepararci. Io ho preso lo Sformatino di zucchine con la salsa di peperoni. Tiepido. Delicato. Me ne sarei mangiati tre. Da tanto era buono. I loro fiori di zucchina creano dipendenza e se li mangi al Giardinet poi non ordinarli da altre parti, perché non sarebbero all'altezza. Leggeri. Croccanti e non sanno di fritto. E il paté di lavarello. Cosa posso scrivere? Che è una delizia. Fresco e morbido dal sapor di lavarello. Il sapore è distinto e gustoso ed esaltato da una mantecatura che è perfezione. I primi. Patty propone sempre riso e ravioli e paste fresche. Con particolare attenzione a cucinare per commensali vegetariani o che amano la carne oppure il pesce. Ad ognuno dedica un piatto. Io ho scelto il riso venere con Scampi e Gamberi. Mi piace. Molto ed io non lo cucinerei mai così. Amo come Me lo cucina la Patty. Ho assaggiato i ravioli al branzino al sapore di mare che erano davvero saporiti. E i tagliolini al ragù di verdure e burrata. E quelli ai funghi porcini che non erano in menù ma ne avevano di fantastici e freschi. Ecco. Io spesso prendo due primi. Perché non riesco a decidermi. Qui tutto è semplicemente genuino. Anche nella lista dei secondi la scelta è varia e la scelta per noi non è semplice. Ogni piatto interessante. Studiata per tutti i gusti. Arrivo al dessert. Ho scelto Meringa con gelato e frutti di bosco e crema particcera. Lo vedete in foto. Era bello. Ma soprattutto veramente delizioso. Non dolce. Equilibrio perfetto tra Meringa e gelato fatto anche quello da Patty e dal suo team che oramai da anni lavora con cuore nella sua cucina. Insomma, io un giro a Cantù me lo farei solo per trascorrere un po' di tempo qui e provare questo ristorante. M come Merita davvero di essere frequentato. Vissuto. Come un piacere che è bello riprovare ogni volta. E una nota la devo fare alla stupenda cantina. Sotterranea. Il Berni e la Patty mi hanno con entusiasmo aperto le porte di questo prezioso luogo. Oramai chiuso al pubblico. Una volta qui si assaggiavano vini e si poteva mangiare. Poi in tempi di controlli ASL e simili non lo hanno più permesso. Ma ciò che si trova qui è semplicemente uno spettacolo. Non sono un sommelier. E mi piace bere ma non mi definirei un'esperta. Ma qui si rimane a bocca aperta. Lo è mio marito ed era con me. E' rimasto incantato. Io anche, ma ad ascoltare con quanto entusiasmo e passione il Berni e la Patty raccontano i loro aneddoti e la loro vita che è qui. Da decenni. E che si arricchisce ogni giorno. Si alimenta di questa loro professione che è dedizione e sacrificio ma anche amore. E si sente. E penso che questo loro cuore, questa loro immutata dedizione per la cucina, il vino, il loro ristorante rendano questo posto un incanto. Una magia. Non troverete sfarzo. Ma cura e sentimento. Eleganza. C'è storia in ogni singolo piatto e in ogni singola bottiglia. E amore. Io quando entro so che davvero mi sentirò bene, mangerò bene e cibo sano cucinato unendo originalità e tradizione, berrò buon vino che sceglierò tra una selezione ricercata, trascorrerò una romantica serata o una cena tranquilla ed eccellente, o un pranzo rilassato e gustoso. Io mi alzo soddisfatta. Sempre. Ed esco felice. Il rapporto qualità/prezzo è assolutamente perfetto. Prezzi nella media di un ristorante attento e con cucina curata e ricercata. Porzioni generose. Trovare un posto così non è semplice. Ma sono lieta che il Berni e la Patty conservino e mantengano viva questa loro speciale dote che è unire tutto il loro sapere e i gli anni di esperienza e la loro capacità di accoglienza e il talento in cucina e li offrano con tanta genorosità attraverso la cura dei dettagli che fanno di una trattoria un locale che è ambiente e atmosfera e soprattutto, e davvero va sottolineato, un posto dove si mangia cibo cucinato con amore! E un gran buono! Grazie Patty e Berni! Rimanete così. Siete perfetti. Grazie per accoglierci nel vostro Giardinet dove è sempre bello venire, tornare, mangiare, bere. E ritornare spesso. :) #celapossofare #maisenza #dipendenza #recensione #ristorantecantu Aperto a pranzo e cena. Ristorante Trattoria Giardinet. Via Rebecchino 10. Cantù 22063 Como. Telefono 031712686























M come Ma qualcuno mi fermi!


M come Ma qualcuno mi fermi! Sono le 8.45. Io e le mie assistenti abbiamo già preparato tre impasti differenti e tre relativi dolci. No. La giornata è iniziata decisamente male. Non #celapossofare. Pumpkin con la mia classica 7 vasetti del ...sito Giallo Zafferano. Cupcakes con ricetta dei corsi da me seguiti presso FoodJoy. Con tanto di preparazione latticello. E un Loaf con ricetta a caso inventata da me e Vee. Con molte mele. E cannella. E zucchero di canna. Seguiranno risultati decorazioni. Sempre che non abbandoni prima la cucina. E vada a fare ciò che mi vien meglio. Andare in pasticceria e a fare shopping! Ma a quest'ora i negozi sono ancora chiusi. Ma solo a casa di Me il sabato e la domenica sono esattamente giorni per cui vale la pena svegliarsi sempre e comunque mai oltre alle 6.30? Quando ci siamo alzate era ancora buio. Alle 7.30 il cielo da una delle finestre della mia cucina si presentava come da foto allegata. C'era ancora uno spicchio di luna. Quegli incroci di aerei nel cielo mi sono sembrati metafora della vita. A volte basta prendere un bel respiro. Riempirsi gli occhi. Sbadigliare. E convincersi. Che è un nuovo giorno. #masme #lifestyle #marinam #sky Nel frattempo, da un altro continente che amo e mi manca molto, ci arrivava un buongiorno speciale. Dal mio M come Marito. E sono solo le 9 del mattino. Welcome to the fabulous life of M as me. Desperate Blogger. Real Housewife. Pretty runner. Deep breather.




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