martedì 22 dicembre 2015

M come Misericordia!



M come Misericordia!
M come Mercy. In inglese, ma il significato non cambia.
E il sentimento nemmeno.
Compassione. Provare commozione e pena (nel senso di portare al cuore) ed essere indotti
a perdonare, a soccorrere, a non infierire.
Provare un'emozione per gli altri.
E' una grande qualità.
Un'enorme virtù dell'anima.
Che deriva da un'infinita consapevolezza del potere forte dei sentimenti del nostro cuore.



Ne ha parlato Papa Francesco. A cui ha dedicato l'Anno Santo.
La imploriamo quando succede qualcosa affinché ci si ravveda, come esclamazione per invocare pietà:
Misericordia!
Mia figlia l'ha augurata a tutti i destinatari dei suoi biglietti di buone feste e buon 2016.
Lei ha scritto che vorrebbe fosse per tutti pieno di colori e di misericordia!



Le ho chiesto perché avesse scelto queste parole.
Mi ha risposto che i colori sono come la vita ed è bello che ci siano mille sfumature.
Siamo noi con i nostri umori e le nostre emozioni.
Siamo noi che siamo tanti e tutti di colori differenti... di occhi, di pelle e di capelli.
Ma anche di vestiti e di scarpe e di sciarpe e di guanti. E di personalità!
E poi i colori sono proprio belli e li troviamo ovunque.
Sono bellezza.
Il rosso e il verde e l'oro del Natale.
Il blu e l'argento e l'arancione di Hanukkah.
Il bianco della neve.
Il giallo del sole. E delle spiagge.
Il blu della notte.
Il verde del prato. E delle foglie degli alberi.
I fiori rosa fucsia, e viola e lilla.
L'azzurro del cielo.
Il marrone dei tronchi degli alberi. E della terra.
Il grigio dei sassi e delle strade.
E poi l'arcobaleno.
Sì. Io auguro un anno pieno di colori. Che sono belli.
E dipendono da noi!

E la Misericordia?
Mamma la Misericordia è ciò che permette di colorare ciò che è grigio e triste.
E dona colori a chi non ne ha più.

Che cose preziose e che sfumature dolci e interpretazioni uniche che offrono i punti di vista dei bambini!



In questo mercoledì 23 dicembre Duemilaquindici che apre queste festività che ci porteranno direttamente al nuovo anno 2016,
io lascio a voi e a me stessa questi auguri che mi ha donato la mia bambina.
Che davvero si possa avere uno spirito o una predisposizione (o almeno impegnarsi e desiderarlo),
alla misericordia e alla capacità di offrire un po' di affetto e di colori,
alle persone che incontriamo.
In famiglia. Tra compagni di scuola. Tra amici.
Ma anche per strada.
Basta così poco.
Un sorriso sincero. Un abbraccio.
Una stretta di mano. Una carezza.
Un grazie (e quanto è in disuso questa parola e questo sentimento!).
L'essere disponibili ad offrire un aiuto.
Condividere ciò che si ha. Si sa. Si può.
Niente clamore. Niente a che vedere con l'essere tutti più buoni.
Conta avere pace nel cuore.
Fare le cose perché fanno bene prima a noi stessi.
Ci riempiono d'amore e diventiamo contagiosi.
Arrabbiarsi meno. Essere più gentili.
Non perché si deve. Perché bisogna essere più buoni.
Ma semplicemente perché è così bello!
Fa sentire così bene!

E manteniamo la calma. Respiriamo.
Non lasciamo che la frenesia e lo stress ci rendano persone senza umanità.
Grigie. E senza colori!

Partiamo da noi. Ritroviamo noi per primi questa misericordia, questo capacità di volersi bene.
Per poter condividere e con passione vivere e offrire questa serenità.



Io non so se mia figlia intendesse tutto questo.
In fondo per colorare il mondo e renderlo migliore basta provare gratitudine,
guardare gli altri con occhi senza pregiudizio, cambiare la prospettiva ed allargarla,
ritrovare le tante sfumature che avevamo da piccoli, ritrovare la capacità di emozionarsi,
di commuoversi, di provare a immedesimarsi e sentire col cuore di chi incrociamo quotidianamente nella nostra vita.
E il contagio avverrà.
Regalando una società più rispettosa. Più dignitosa. Più sicura.
Per tutti.

Non diamo per scontato nulla.
Apprezziamo le cose che abbiamo.
Il tempo. La salute. Gli affetti.
Ciò che quotidianamente gli altri ci donano.
Non aspettiamoci niente e accettiamo di buon cuore ciò che gli altri possono e vogliono offrirci.

Il contrario di misericordia è "disumanità". "Vendetta". "Condanna". Indifferenza. Non trovo colori da abbinare a questi sentimenti.
Come sinonimi trovo "grazia", "perdono", "clemenza", "compassione".
Qui invece trovo un arcobaleno. Trovo aria. Purezza. Trasparenza.



E amore.

E allora che lo spirito di misericordia ci restituisca la nostra umanità!
Trascorriamo delle feste vissute come un privilegio e un'occasione per fermarsi e ritrovarsi.
E che il 2016, e ogni nostro giorno, sia riconosciuto come un dono prezioso che ci è concesso insieme alla possibilità di condividerlo con gli altri.
Che sono di mille colori.
Che la Misericordia ci permetta di riconescerli ed apprezzarli tutti.
Ognuno nella sua straordinaria unicità.
Ognuno con le sue luci e le sue ombre.
Ognuno con i suoi sorrisi e le sue lacrime.
Tutti con un cuore pieno di possibilità.
Di essere migliori. Di rendere il mondo migliore.

Un abbraccio.
Grande come il mondo. Grande come i nostri cuori.
Grandi come voi!
M as me
aka
Marina M.





martedì 1 dicembre 2015

M come Mese di novembre!







M come Mese di Novembre!
Appena terminato.
Questo, del 2015, ci ha regalato uno degli autunni più dolci, più colorati, più miti e al tempo stesso più completi, almeno meteorologicamente parlando, degli ultimi anni!
La natura è stata generosa.
Cieli azzurri e limpidi e aria frizzantina scaldata da grandi soli pieni di luce.
Albe coloratissime.
E tramonti che sembravano dipinti.
Una grande luminosissima luna.
Castagne deliziose.
Boschi dalle mille tonalità di gialli e arancioni e rossi.
Camini con legna profumata.
Frutta e verdura e vini che hanno i sapori di giornate autunnali che sono state proficue per i raccolti che verranno ricordati per molto tra i più prosperi e gustosi.
Sono grata al tempo. Alle stagioni. Alla vita.
Ci hanno preparato ad affrontare il freddo e il silenzio e la lentezza dell'inverno.
Novembre che è memoria. Ricordo. Consapevolezza.
Novembre 2015 che sarà per sempre gli attacchi terroristici di Parigi. Che hanno fatto pensare.
Tragici e dolorosi.  Insieme ai tanti che invece passano inosservati.
Un novembre che deve essere vita e speranza oltre il dolore e la morte.
Metafora della vita, lo scorrere delle stagioni.
In cui il saper trovare il bello, comunque, e provare profonda e sincera riconoscenza per ciò che si ha a partire da ogni nuovo giorno e singolo respiro,
sono il segreto per la quotidiana pace che dona felicità.
Lascio qui le foto del mio profilo Instagram.
E quelle della pagina M as Me su Facebook.
Immagini di attimi di uno straordinario novembre.
Nonostante tutto.
Con profonda riconoscenza saluto l'autunno e abbraccio il bianco e i colori delle festività di dicembre.
Che siano veri.
Che siano sentiti.
Che siano vissuti. Ogni giorno e ogni attimo.
Con il cuore pieno di amore.
Che includa sempre tutti. Che abbracci.
E non dimentichi.
Marina



















giovedì 12 novembre 2015

M come Mattino!




M come Mattino!
Che ha l'oro in bocca.
E una fetta di ciambella nel piatto.

Con cuore fondente morbido di Nutella.
La ricetta originale la trovate cliccando qui
Io vi lascio la mia versione.
Più semplice. 
Un assemblaggio veloce.
Ma sembra, deliziosa comunque.



Il segreto sta nel congelare la Nutella.
Affinché durante la cottura, invece che cuocere, si sciolga.
Permettendo di mantenere la sua consistenza cremosa.



Quindi procurate uno stampo in silicone 
(o due o tre a seconda di quanti cuori morbidi si desiderino)
per ghiaccio o minicupcakes.
Riempitelo con la Nutella.
E infilatelo nel congelatore per almeno 3 ore.
La Nutella deve ghiacciarsi.

Per l'impasto io ho usato il classico della torta Sette vasetti.
La ricetta è questa che segue, 
e si basa su quantità stabilite dal vasetto di plastica da 125 ml dello yogurt.
Senza dover pesare nulla (la mattina alle 6 non potrei mai riuscirci).
Se avete i misurini americani, le classiche cups, 
usate la "half cup" e otterrete lo stesso risultato.

Ingredienti:

  • 1 vasetto di yogurt da 125 ml
  • 3 uova
  • 2 vasetti di zucchero(io con la Nutella ne metto solo uno colmo)
  • 2 vasetti di farina
  • 1 vasetto di fecola
  • 1 vasetto di olio EVO
  • 1 bustina di lievito
  • 1 pizzico di sale


Nella planetaria:

Unire uova intere e zucchero.
Olio a filo.
Dopo aver mescolato a parte 
farina con fecola con lievito e pizzico di sale,
aggiungeteli all'impasto.
Se ritenete sia troppo liquido, 
aggiungete un cucchiaio di farina fino al raggiungimento
della consistenza desiderata.
E se aggiungete i cubetti di Nutella congelata 
deve essere cremoso e pastoso.




Mettete uno strato (circa la metà) 
nello stampo per ciambella 
(o anche uno normale diametro cm. 24).
Appoggiateci sopra i cubetti congelati di Nutella.
Cercando di riempire ogni spazio 
per permettere ad ogni fetta 
di avere almeno un cuore morbido.
E poi con l'impasto rimasto ricopriteli tutti.

Forno a 200.
30 minuti.
Fate prova stecchino.
Ma evitate di andare oltre cottura se no i cuori solidificano.

Tutto qui.



Buona torta da M as Me!


M come Mostre! Hayez

M come Mostre!
Milano
Hayez
Francesco Hayez
Pittore italiano
Romantico tra i romantici come solo il suo talento trasmette.
Moderno e determinato come solo lui è riuscito ad essere.
Milanese come l'Accademia di Brera.
A cui diede enorme contributo con il suo magistero.
 Grazie a lui trionfa la pittura e il quadro storico.
Artista indiscusso del Romanticismo italiano ed europeo.
Dalla fervente creatività.
Riposa al Monumentale di Milano.
"Maria Maddalena". 
Uno dei suoi straordinari ritratti.
Quello che piace più a me.

"Il bacio"
 una delle sue opere piene di passione che ce lo fanno amare.

Un video che fa innamorare.
Del suo bacio.
Della mostra a lui dedicata.
Una mostra che incanta.
Emozioni
Amore

Fino al 21 febbraio 2016
Gallerie d'Italia
Piazza della Scala
Milano





Io ve l'ho detto!
Non perdetevela!

M as Me

domenica 8 novembre 2015

M come Magie!



M come Ma cos'è successo
alla libreria Libooks in Via Dante a Cantù?
Si chiamano esperimenti.
Io le chiamo M come Magie!
Giovani scienziati hanno incuriosito,
appassionato ed entusiasmato bimbi e giovani ragazzi!
Fisica. Chimica. Biologia.
La scienza entra in libreria.
E diventa pop!



Grazie!
Per questa opportunità.
Per queste iniziative.
Nutrire le menti.
Creare passioni.
Trasmettere entusiasmo.
Questi sono gli elementi per ottenere
grandi risultati!
A breve e a lungo termine!
Qui il programma degli eventi per il mese di novembre e metà dicembre!




mercoledì 4 novembre 2015

M come Mellito. Diabete di tipo 1






M come Mellito
Diabete Mellito di tipo 1

Novembre è il mese dedicato all'informazione sul diabete.
Nel mondo si vuole evidenziare quanto una cura sia auspicabile 
e quanto difficile sia la vita, nonostante un'apparente normalità,
 per chi è costretto a conviverci quotidianamente.
Il Diabete Mellito di Tipo 1, 
infatti, rimane ad oggi una patologia cronica
senza possibilità di guarigione.
Le associazione mondiali investono sia in ricerca, 
nella speranza di poterla un giorno rendere reversibile,
che in tecnologia per offrire a chi ne soffre,
 una convivenza la più semplice e gestibile possibile. 



Sapere esattamente di cosa stiamo parlando 
è il primo passo verso la consapevolezza per offrire sostegno 
e comprenderne la reale gravità.
Se non è tenuto sotto controllo, il diabete mellito di tipo 1, 
è ancora oggi mortale.
Colpisce milioni di persone in tutto il mondo in modo spesso casuale.
E solo dal 1982 esiste un'insulina sintetica in grado di non causare
ulteriori gravi problemi a chi ne fa uso regolarmente per sopravvivere.
E solo intorno agli anni Venti si è riusciti a produrla in laboratorio.
 Prima di questa grandissima scoperta, il Diabete di Tipo 1
 uccideva bambini e adulti che ne erano affetti.
Il diabete Mellito di Tipo 1 è solitamente diagnosticato in età infantile.

Libro edito da Giunti con AGD per spiegare il Diabete Tipo 1 ai bambini.

Si inizia ad esserne affetti nel momento in cui il nostro pancreas
 non produce più un ormone specifico chiamato insulina.
Il nostro corpo utilizza l'insulina 
per trasmettere alle nostre cellule il glucosio 
che è presente nel sangue attraverso il cibo che ingeriamo,
 e trasformarlo così in energia.
Senza insulina,
le nostre cellule, non ricevono zucchero (e quindi energia) 
e contemporaneamente ne rimane troppo nel sangue. 
Questo accumulo può provocare la ketoacidosi diabetica, 
che può divenire mortale. 
E causare gravi problemi ad occhi, cuori, fegato ed altri organi 
danneggiandoli nel tempo.
Il diabete di tipo 1 infatti causa problemi sia a breve che a lungo termine.


Se il nostro corpo produce questo ormone, 
tutto funziona perfettamente e l'equilibrio di glucosio nel sangue
 si stabilisce in modo naturale.
Nel momento esatto in cui però il nostro corpo dovesse decidere di non produrne più,
 solo attraverso l'introduzione dell'insulina sintetica,
attraverso delle siringhe o dei microinfusori 
(apparecchi di nuova generazione usati per evitare il continuo bucarsi degli aghi),
si potrà permettere il processo che trasforma lo zucchero in glucosio,
e trasferire lo stesso alle cellule.



Sembra quasi semplice,
ma nel quotidiano avere il Diabete di tipo 1 richiede il continuo monitoraggio,
sia di giorno ma anche durante la notte,
della quantità di glucosio nel sangue
(glicemia) e dei quantitativi di cibo introdotti
per poter gestire il proprio benessere
al fine di iniettare il quantitativo di insulina
necessario per mantenere un equilibrio glicemico nel sangue.
E non andare quindi in ipoglicemia o iperglicemia
che sono la causa principale di malessere e di gravi problemi
derivanti da questa disfunzionalità provocata dal Diabete di tipo 1.




Il diabete di tipo 1 non va confuso con gli altri due tipi di diabete esistenti
che non sono irreversibili e non sono insulina dipendenti.
Quello di tipo 2 è solitamente correlato 
a grande sovrappeso, anzianità e predisposizione famigliare. 
Quello gestazionale si presenta invece durante la gravidanza
 e bisogna controllarlo per il benessere di madre e nascituro.



Una diagnosi di diabete di tipo 1 è devastante sia per il paziente 
che per la famiglia intera.
Per ora non si guarisce.
Esistono dei trattamenti e delle abitudini che permettono però
la sopravvivenza ed una vita sana, 
ma gli accorgimenti e le attenzioni nei confronti del proprio corpo 
devono essere costanti e soprattutto mai sottovalutati.

Quindi,
il mio corpo produce insulina. 
Ed io non mi devo preoccupare di nulla. 
Il processo avviene naturalmente.
Ma ho grandi amici che invece, oltre ad una vita piena e completa, 
dietro a sorrisi, cene, jogging, vacanze, scuola,
devono dedicare tempo e attenzioni per permettere al proprio corpo di poter funzionare.
E non morire!
A volte diamo per scontato quanta perfezione 
si nasconda nei nostri meravigliosi corpi!
E proprio per questa incapacità di apprezzarne spesso il valore inestimabile, 
che ritengo importante ed opportuno informare 
su come potrebbe diventare la nostra vita 
nel momento in cui questi straordinari e naturali processi dovessero interrompersi.




Un bambino, un giovane, un adulto ed un anziano
devono controllare il livello di glicemia nel sangue
attraverso uno stick che viene sporcato di una goccia di sangue
e letto da una macchinetta.
In base al risultato si dovrà iniettare nel proprio corpo
una dose di insulina capace di ristabilire 
l'equilibrio di glucosio nel sangue.
Il Diabete non dorme.
Non va in vacanza.
E' incurabile ma controllabile.
E ha dipendenza costante dall'insulina.





Volti di bimbi normali che convivono con coraggio e forza
la loro vita con il Diabete di Tipo 1.

Che questo mese di novembre ci insegni che nonostante
la normalità, questa patologia rimane seria e cronica
e richiede un trattamento continuo e soprattutto
sosteniamo e abbracciamo
la speranza di una cura e di una guarigione.




Il 14 novembre sarà la giornata mondiale del diabete.
Anche a Como ci sarà un evento organizzato 
dall'Associazione per l'aiuto ai Giovani Diabetici Onlus
che opera a sostegno e in collaborazione
con i maggiori ospedali del territorio
e le istituzioni nazionali.
Sul loro sito 
trovate informazioni,
aggiornamenti, 
e riferimenti per una maggiore consapevolezza
relativa alla patologia diabetica in età pediatrica e adolescenziale
proponendo strategie di educazione rivolte ai pazienti
e alle loro famiglie.
Ha come scopo quello di consentire una gestione autonoma
del diabete mantenendo una normale qualità di vita.

Che questo mese di novembre porti consapevolezza
e possa raccogliere fondi per la ricerca,
informare e soprattutto richiamare al rispetto
delle tante persone affette che conducendo una vita spesso
normale e sana,
nascondono una patologia gravissima
ed irreversibile con cui, 
se non si troverà una cura,
dovranno convivere per il resto della loro vita.
A loro e alle loro famiglie arrivi il mio abbraccio
e la mia stima profonda per come riescono
a vivere magnificamente e normalmente
nonostante il loro Diabete di Tipo 1!

Buon Mercoledì
da 
M as me







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