mercoledì 18 febbraio 2015

M come Masha!




M come Masha!



M come Michael Jackson!

Non penso io debba presentare nessuno dei due.
Ma cosa c'entrano? 
Perché Me ha abbinato questi due nomi?

La prima è la bimba protagonista del 
cartone animato russo Masha e Orso.

Michael Jackson inutile che specifichi chi sia.



In un episodio (numero 6), intitolato "Giorno di confettura",
 Masha, nella scena finale, 
ballando sul tavolo di Orso la famosa Moonwalking
 con in testa un vaso di marmellata esclama: 
"Guarda Orso, ballo come Michael Jackson".

Ecco l'episodio in questione.
Versione americana.
Lo sapete, a casa Me si guardano i cartoni in inglese.
E "Masha and the Bear" made in Usa
 ha subito un restyling da esperti in cartoni di animazione quali sono.
Anyway... ultimo minuto o giù di lì.


Mia figlia seienne, attenta osservatrice, si gira e mi chiede:
"Mamma ma Michael Jalkson (cit.) 
non è il cantante di Hold my hand 
e della canzone degli Zombie"?
"Esatto Miss Vee"!
"E balla come Masha"?
"Mom, I wanna Moonwalking"

Aggiornamento.
E' mezz'ora che guardiamo il video delle migliori Moon walks.
Tutoriolas compresi!
Grazie Masha!

M as me

Nota: il cartone animato in lingua originale è in russo.
Gli americani hanno tradotto la frase di Masha con:
"Look Bear. I am moonwalking"
Gli italiani hanno tradotto la stessa frase:
"Guarda Orso. Ballo come Michael Jackson".
Ho un amica traduttrice. Seria.
Ed ho pensato subito a lei ed alla sua rubrica
TRADUCURIOSITA'

http://www.edytassi.it/?page_id=1133

NOTA 2: Sono entrata in un circolo pazzesco!
Mi sto guardando gli episodi in italiano.
E conoscendo tutti i dialoghi in lingua inglese, le differenze sono tantissime!
Stay tuned!

M come Mangiare!




M come Mangiare!
Mai come di questi tempi, ci siamo sentiti tutti un po' più appassionati.
Di cibo. Di chef. Di cucina e del cucinare.
E mai come oggi, il mangiare è stato oggetto di discussioni e di eventi.
Di libri. Di riviste. E addirittura di una Expo, tutta a questo tema!
Milano ospiterà un'esposizione mondiale dedicata proprio al Food.
Sarà una sfida a tutto il pianeta.
E l'Italia, patria per eccellenza di arte culinaria e di produzione di prodotti agricoli,
 forse a pari merito con la Francia
(anzi siamo patriottici ed osiamo un "seguita dalla Francia),
sarà cuore pulsante e mente creatrice di manifestazioni
che riguarderanno tutto ciò che gira intorno al mondo del cibo.
E sarà come fare un giro intorno al mondo.
Occasione meravigliosa per tutti
per pensare e ri-pensare il nostro mangiare, inteso come abitudini alimentari.
Io amo mangiare.
E considero il cibo non solo nutrimento
ma anche un piacere ed un'esperienza multisensoriale.



Da domenica sono stata presente a RistorExpo.
Fiera che è al suo diciottesimo anno di attività. Ha sede a Lariofiere ad Erba.
Ed è divenuto negli anni, per il territorio lariano, un appuntamento
oramai immancabile per operatori di settore e appassionati gourmet.
Show cooking. Chef stellati. Best practise. Stand tipici e specializzati.



Formaggi che sono opere d'arte ed hanno sapori unici.
Confetture e miele dai profumi originali e straordinari.
Salumi e vini. Olii e fiori di zafferano. Olive e cioccolato. Prosciutti e caffé.
E tanti prodotti locali e da tutta Italia.
I colori ed il gusto passano dalle nostre parti e l'opportunità rimane davvero notevole.




Molta gente. Molto interesse.
La passione per il cibo è cresciuta.
Anche magari grazie a trasmissioni come Masterchef
o ancora prima, a canali dedicati come Il Gambero Rosso.
Il parlare di cibo è diventato soggetto di successo anche di libri e trasmissioni di medicina.
E la scienza dell'alimentazione, e il legame tra cibo e salute,
riferimento per informarsi e discernere.
Oramai sappiamo tutti quanto il nutrirsi sia essenziale per il benessere del nostro corpo.
E soprattutto quanto un nutrirsi etico
sia fondamentale per la salute propria e del pianeta che ci ospita.



Ma noi, nel nostro quotidiano, 
stiamo riconsiderando il nostro modo di mangiare?
Quanto, tutto questo polverone intorno al cibo,
ha permesso di rivedere le nostre, magari cattive, abitudini
e di adattarci e abituarci al meglio?
Stiamo, secondo voi, più attenti a ciò che comperiamo
e da dove ci procuriamo il nostro "pane quotidiano"?



Ci stiamo solo appassionando a Masterchef
oppure stiamo cogliendo questa occasione per rivedere il nostro modo di mangiare?



Io sono un'amante delle eccellenze della nostra Terra,
e del nostro territorio, e della nostra Italia.
Il nostro paese ci offre dei prodotti che sono sani e deliziosi.
Le distanze sono divenute più brevi
e anche i prodotti fiori all'occhiello degli altri paesi
sono facilmente reperibili da noi e per noi.
Il mercato però è libero e non ci impone nulla.
Ma appunto, proprio perché la proposta è varia e vasta e meravigliosa,
(ma anche terribile e malsana e molto manipolata)
sta a noi consumatori informarci
e scegliere ciò che è meglio, che ci fa stare meglio e ci dona il miglior piacere.

Rimango inoltre convinta sostenitrice 
che sia meglio la qualità che la quantità.

E che prediligere il cibo meno processato possibile
 e meno industriale,
sia il primo passo per iniziare a modificare ciò che portiamo sulle nostre tavole.



Parlerò ancora di cibo
ma in questo mercoledì che per il resto d'Italia è il primo di Quaresima
e che per noi ambrosiani è l'ultimo di questa settimana grassa di Carnevale,
ho ritenuto opportuno dedicarlo al Mangiare.
Durante la settimana della nostra piccola grande RistorExpo
ed in previsione di ciò che si annuncia come una straordinaria Expo a Milano.

Così magari da considerare una Quaresima all'insegna del buon mangiare.
Del mangiare bene. Sano. Genuino. Fresco. Di qualità.

Meno sostanza. Più essenza.
Meno ingredienti. Più eccellenza.
Meno abitudini. Più fantasia.

In un quotidiano interesse
e in una giornaliera attenzione al nutrimento
che deve dare energia per il nostro corpo.
E soddisfazione e compiacimento per le nostre menti.
Ed i nostri sensi!

Buon Mercoledì da "Em es Mì"





mercoledì 11 febbraio 2015

M come Mercoledì Undici Febbraio


Photo credit: Google

M come Mercoledì Undici Febbraio.
M come Marina. Che crede nell'amicizia. Quella tra donne.
Quella che se le donne sapessero che potere ha la complicità, invece che la competizione,
saremmo noi a fare girare il mondo.
Non che non penso che siano le donne comunque a farlo.
Ma lo faremmo in maniera poderosa. E non parlo di parità o di emancipazione.
Il discorso è più semplice. Più elemetare. Più antropologico che sociale.
Noi ragazze abbiamo il mistero della vita creatrice nei nostri corpi.
Abbiamo racchiuso in noi il sesto senso di chi ha nel DNA la capacità di amare. Di donarsi.
Di donare. Di sopravvivere. Di stare insieme.
Purtroppo preferiamo a volte invidiarci. Ferirci.
Metterci a sgomitare invece che tenerci per mano.
Se solo imparassimo a concorrere, a correre insieme.
E non a combatterci.
Se solo credessimo in questo nostro potere, la vita per noi sarebbe più semplice.
Avremmo sostegno e complicità. Rispetto e potere.
E la vittoria di una sarebbe la vittoria di tutte.
E se una di noi cade, avremmo una comunità intera pronta a tenderci la mano ed abbracciarci e permetterci di rialzarci.
Un gruppo di meravigliosi esseri umani uniti semplicemente perché meglio insieme che contro. Donne che sono l'essenza.

Photo credit: Google

Io sono sostenitrice del legame atavico e magico che esiste tra noi donne.
Una sorellanza tribale.
La nostra sensibilità. La nostra fragilità. La nostra forza. La nostra dolcezza.
Il nostro saper esserci con una parola e con un semplice abbraccio.
E allora cerchiamo di promuovere questo nostro potere. Pratichiamolo. Sempre.
Lasciamo perdere cattive parole e scontri e bassezze e meschinità.


Io amo le mie amiche donne. Amo le mie amiche mamme. Amo le mie amiche.
Amo le mie sorelle per scelta e non imposte.
Perché è con loro che mi confido. E' su di loro che posso contare. Comunque.
E magari mi sbaglio e prendo delle fregature. Ma non m'importa.
Io continuo a credere in questa magia.
Non mentiamo tra noi!
Non mettiamoci in discussione. Se non per spronarci a migliorarci.
Accettiamoci. Sosteniamoci. Manteniamoci. Mettiamoci a disposizione.
E magia sarà. Senza lotte. Senza fatica.
Semplicemente mantenendo un legame che è solo nostro. Che ci appartiene da sempre.
C'è un mondo e una società che vuole zittire e affievolire e annullare questo nostro legame.
Questa nostra alchimia.


M come Ma davvero ragazze! Ma che potere abbiamo nelle nostre Mani!
Insieme è più bello. 
E lì, dove la frenesia ci ruba tempo ed energie, 
una parola o un messaggio o un sorriso o uno sguardo d'intesa, riscaldano i cuori!
Non perdiamo tempo in perfide parole o in pettegolezzi inutili.
Facciamo scorrere i nostri difetti, che sicuramente abbiamo, ma apprezziamo il bello.



Uniamoci e soprattutto non annientiamoci tra noi.
M come Ma quanto sarebbe bello!
Oltre le idee politiche, oltre i pregiudizi, oltre alle nostre origini, 
oltre ciò che è accaduto in passato, oltre ogni muro che abbiamo alzato, 
oltre ogni vuoto... 
se si potesse ritrovare affetto e abbracci e un sorriso, 
sarebbe Magia!



Meno pettegolezzi. Più comprensione. 
Più empatia! Più compassione. Più sincerità. Più dolcezza. Più gentilezza.
Basta malelingue. Meno sguardi di rabbia. Saluti forzati.
Siamo comunità. Siamo tribù. 
Siamo "meglio unite che contro".
E siamo ogni giorno noi per prime migliori.



Non dimentichiamo mai il potere dei sorrisi, degli abbracci, dell'amicizia.
Non sottovalutiamo la capacità di essere migliori.
E le donne più forti che fanno parte delle comunità più potenti, 
sono quelle che si sostengono a vicenda creando energia 
e non quelle che si distruggono schiacciandosi egoisticamente le une con le altre!
E iniziamo con oggi, Mercoledì undici febbraio. Ad essere noi per prime, migliori!
Buon Mercoledì Mie impavide signore che mi leggete!
M as me







sabato 7 febbraio 2015

M come Massa corporea

M come Massa Corporea. Mi risulta essere normopeso. Marco Bianchi ed #iomimuovo dicono che lo sia. Mi metto una minigonna molto mini. Mi sembra taglia 40. Mi sento normopeso. Mi metto un collant righe orizzontali. Mi infilo gli stivali. Mi vesto per uscire. Mi intravedo allo specchio. Ma che mi hanno manomesso pure quello? Mi sembro molto curvy. E corta. Ma dove mi presento? Modello oversize e overforties. Matematica in formula veloce di una mattina di un sabato di metà febbraio. Se ti senti normopeso. Se pensi di poter osare una minigonna. Nonostante gli over40. Mettiti un collant righe verticali Gallo. Mettiti a piangere. Oppure sorridi e ripeti M come Macchisenefrega! #masme #me #italianwildheartsister #girl #happy



venerdì 6 febbraio 2015

M come Me's Apple Pie





M come Me's Apple Pie!
Il mio. Quello di cui vado orgogliosa.
La ricetta è una mia personale rivisitazione di un dono che mi fu fatto 
dalla mamma di una mia carissima amica. 
Durante i miei anni trascorsi negli Stati Uniti.
Sempre meno mamme americane cucinano.
 E questa signora mi affidò la sua ricetta.
Sapendo che l'avrei non solo apprezzata, ma sopratutto preparata.
Infatti negli anni l'ho fatta spesso.
Alle mie bambine piace molto. 
Si mangia calda. O tiepida. 
E' piena di mele. E profuma di cinnamon, di cannella!
La si serve semplice.
O con del gelato alla vaniglia poco dolce.

Disney image credits

E' un pie, e come ogni "pie" (si legge "pai"), non andrà tolto dalla tortiera intero,
come si fa invece con le torte (cake in inglese).
Bensì si taglia e si serve la fetta del pie. E il resto si conserva nella tortiera in cui lo si è cotto.
Perfetto sarebbe pertanto utilizzare il tipico stampo da "pie".
Che ha bordi più alti e sporgenti ed è spesso in ceramica/pirex.



Io utilizzo la tortiera da 24 cm. con la carta forno. Lo vedete dalle foto.
Non sarà bellissima come la tortiera da pie, ma si ottiene comunque
lo stesso risultato ai fini della delizia!






Mele: che tipo utilizzare? Le migliori saranno quelle croccanti, succose e profumate.
Jona Gold, Fuji, Pink Lady, Red Delicious, Gala: le mie preferite per il mio pie!





Marina's Apple Pie


Ingredienti per la "pastry". L'impasto del pie:


250 gr farina 00
1 cucchiaino sale
190 gr burro
1 cucchiaio aceto di mele
125 ml latte


Ingredienti per il contenuto del pie, il "filling":


180 gr zucchero di canna
1 cucchiaio farina 00
1 cucchiaio cannella in polvere
35 gr burro
3 mele grandi
40 gr zucchero bianco





Preparo la "pastry"!
Unisco la farina, il sale, l'aceto di mele e il burro (ammorbidito).
Inizio ad impastare (io uso la planetaria) e aggiungo il latte.
Si deve ottenere un impasto compatto ma elastico.
Si formerà, ad un certo punto, una palla.
Nel caso aggiungere un pochino di farina se risultasse troppo appiccicoso.
Prendere l'impasto, coprirlo, e riporlo 30 minuti in frigorifero



Nel frattempo sbuccio e taglio le mele a pezzetti. 
In una ciotola abbastanza grande metto gli zuccheri, la farina, la cannella, il burro (sempre ammorbidito) e ci aggiungo le mele a pezzetti.
Mescolo e mescolo e mescolo con un cucchiaio di legno finché tutto si amalgamerà e le mele rimarranno avvolte da questo composto profumatissimo.

Se piacciono si può sostituire una mela con uvette e noci a piacere.
E incorporarle insieme ai pezzetti di mele!

Prendo la palla di pastry dal frigorifero. 
Ne prendo i due terzi e li stendo sulla tortiera.
Sarà la base del nostro Apple pie.
Mantenete sempre i bordi alti ma dello stesso spessore della base.
Andranno ripiegati, manteneteli ben alti.
Appoggio sopra tutte le nostre mele a pezzettini e tutto il composto in cui le abbiamo mescolate.
Le dispongo in maniera uniforme se utilizzo una tortiera classica.
Più nel mezzo se utilizzerò la tortiera da pie così da dare la classica forma da Apple Pie!
Stile quello di Nonna Papera. 



Prendo il rimanente della pastry e la stendo con le mani,
fino ad ottenere un "coperchio" della dimensione della tortiera.
Deve essere circolare e tutto dello stesso spessore.
Lo appoggio sopra le mele. Le coprirò completamente.
E cercherò di sigillare con il bordo della base ripiegandolo sopra il coperchio di pastry.
Se avete sigillato bene è opportuno fare un paio di buchini sul coperchio di pasta.
Se utilizzo una tortiera da pie la sigillatura verrà molto bene, pertanto suggerisco dei tagli sul coperchio. Se ne possono fare cinque partendo dal centro, per formare un decoro a fiore.

Inforno per 35/40 minuti a 200 gradi.



E l'Apple Pie è pronto!
Il successo è garantito!
Eventualmente regolate voi meglio a seconda dei vostri gusti il quantitativo dello zucchero e della cannella. Io di questa spezia abbondo sempre!

Fatemi sapere!

M as Me!




mercoledì 4 febbraio 2015

M come Mercoledì! Il primo di febbraio. M come Messaggi!

M come Messaggi



M come Messaggi. Che non vengono spediti. Ma magari vengono scritti.
Messaggi che non vengono nemmeno pensati. E magari sono aspettati.
Messaggi d'amore. Messaggi di addio. 
Messaggi che mai si avrebbe voluto leggere.
Messaggi che sarebbe stato meglio non scrivere.
Messaggi che scaldano il cuore. E messaggi che lo rompono in mille pezzi.
Messaggi che sanno di formalità. E messaggi che sono impregnati di amore.
Messaggi che arrivano ma che sarebbe stato meglio non fossero mai giunti. 
E altri che rimarranno sospesi per sempre. 
Messaggi che sembrano dovuti. E altri totalmente inaspettati.
Un messaggio può davvero cambiare tutto. 
Calmare le menti o scatenare tempeste.
Quanti legami e quante emozioni legate ai messaggi!

E silenzi. Che non sono messaggi ma valgono più di mille messaggi.
M come Mi gira così. Oggi. 
Con molti messaggi che vorrei scrivere ed altri che mi piacerebbe ricevere.

E il vuoto. Che c'è a volte. Che forse dice tutto. Senza lasciare nessun messaggio.
Ma che mai messaggio fu più chiaro di questo.

L'ho scritto spesso che nonostante i social, i rapporti interpersonali, 
se interessano, come i cavoli, van coltivati.



Io cerco di rispondere a tutti, prima o poi.
Ma soprattutto continuerò a leggere ogni messaggio che mi viene inviato.
Adoro ricevere messaggi. Mi piace rispondere. Sappiate che io ricevo. Benissimo.
Se non vi rispondo è perché vorrei dedicarvi più di un secondo e di una Emoticons,
ma spesso non ne ho uno nemmeno per quella. 
E magari è così anche per i vostri destinatari.
E se prima con Whatsapp qualcuno annoverava tra le scuse e le possibilità quella che 
"non lo avranno nemmeno letto"... ...niente. Non è più plausibile.
Vedete voi adesso cosa fare. Tirate le giuste conclusioni.
Ma non costruitevi storie assurde. Rimanete coi piedi per terra.
Non gridate al complotto. Non pretendetevela. 
Se vi interessa questa persona, serenamente aspettate.
Una risposta prima o poi arriverà.
Vi lascio una lista semiseria di consigli.
So che non vi riguardano. 
Che voi il Social e Whatsapp lo usate solo con vostro marito e fidanzato 
e qualche contatto per comunicazioni di servizio. 
Nel caso, pertanto, ignorateli. Non riguardano certo voi.
Ma noi che tessiamo relazioni sui social da poter ispirare 
sceneggiatori di soap opera sudamericane e americane e indiane, 
magari queste dieci-robine-dieci, possono tornarci comode.
Si sa mai! 
Lettere e messaggi hanno fatto la storia, 
hanno cambiato il mondo e ci hanno regalato momenti romantici.
E sui Social continuano ad animare menti e cuori.




1. COSI' E', SE VI PARE 
Siamo sui Social. Non perdete mai di vista questa certezza. 
Tutto è possibile. E l'impossibile del tutto è possibile pure.

2. A VOLTE RITORNANO
Appunto, a volte. 
Se avete voglia scrivete. Prima o poi vi risponderanno. 
Ma non è detto. Appunto a volte, può darsi che ritornino. 
Ma anche no.

3. SCRIPTA MANENT
E una volta cliccato il tasto invia, il messaggio e la vostra emozione, partiranno. 
Non c'è possibilità di recuperarlo. 
E recuperare ciò che scatenerà, probabilmente un'impresa difficile.
Sappiatelo!

4. ONLY YOU.
Ecco. No. Sui Social diventa difficile questa cosa. E voi lo sapete bene.
Voi soli!

5. NAVIGATORI
 Se siete abituati a mentire sulla vostra posizione, 
siate attenti che la geolocalizzazione sia OFF. 
Ricontrollate anche più volte. 
Se dite che siete a Roma ma il messaggio arriva con la specifica "inviato da Milano", 
la prima volta potete scrivere che ha preso un satellite sbagliato, 
la seconda continuerà a credervi. 
La terza vi siete giocati la credibilità. E la relazione.

6. COMICS
Fumetti. 
Le storie che hanno troppe emoticons coinvolte, solitamente, 
partono male e non portano lontano. 
Se non si ha molto da dire, dopo un po', 
le immagini stancano e a me personalmente sanno di ripiego per non esporsi troppo, 
per non dedicare troppo tempo, per tenerci buoni. 
Sono gratis e sono di impatto. 
Ma dopo poco stancano. 
Meglio un ti voglio bene sentito che un cuore a caso!

7. LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI CHE ENTRATE
 Non inoltratevi nel campo minato delle supposizioni. 
Semplicemente non fatelo. 
Non iniziate a prendere appunti e notare ogni dettaglio. 
Non inventatevi assurdi algoritmi per cui, 
se vi ha scritto alle 22.13 minuti e rimasto online altri 5 secondi e mezzo, 
se anche avesse controllato per altri 15 secondi la bacheca, e whatsapp, 
e poi ritornato e poi magari ritrovato un messaggio. 
ma l'ho visto online per altre 3 ore.
 ma Messanger mi dice che era attivo 1 minuto fa e mi ha salutato alle 21.24... 
ecco NO! 
Semplicemente NO! Se lo farete lasciate ogni speranza.
Sarete entrati nel punto del non ritorno!

8. SMILE
Siamo sui Social. State sereni. Sapete. Siate consapevoli. Sempre.

9. FOCUS
Insomma non perdete mai di vista la realtà. 
Che non è solo e sempre e soltanto il Social.

10. STOP! 
Sappiate che qualsiasi storia epistolare può essere interrotta. 
Se potete, fatelo con educazione. 
E se non ve la sentite di portarla avanti, siate capaci di terminarla!

11. LIVE! Not live!
Vivete e girate per Social. E' divertente. 
Ma se riuscite, continuate a mantenere e tessere relazioni anche dal vivo, 
anche nella vostra realtà quotidiana.
E non sempre solo in diretta!


Un ultimo messaggio... buon Mercoledì!
Da "Emm-es-mì"



martedì 3 febbraio 2015

M come Mangio patate rosse e salmone!

M come Mi piace il colore arancione.
La mia consegna della spesa includeva, come sempre, salmone fresco e patate rosse dolci.
Io cerco sempre di organizzarmi e avere per cena qualcosa di pronto e che non richieda grandi preparazioni.



Ho pulito e tagliato due patate dolci grandi.
Messo un filo di olio evo in un tegame da forno in porcellana.
Aggiunto 3 spicchi di aglio interi.
Timo siciliano.
Sale rosa.
Mescolato e infornato. 190 gradi. Per 40 minuti totali.
I primi 20 coperte da carta alluminio.
Gli altri 20 senza copertura.



Nel frattempo prendo il filetto di salmone fresco che avevo messo a marinare in vino bianco, curry, cumino qualche ora prima.
Lo dispongo in una terracotta per forno.
Senza olio.
Aggiungo un po' di sale.
Inforno per 20 minuti a 190 gradi.
E buona cena!
Da M as me





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