M come Minigolf. Me al minigolf con V. Avevo promesso. E nonostante fossi in evidente ritardo già alle 20, ci siamo fatto le nostre 18 buche. "Mamma ho fatto golf!" V si è divertita. Moltissimo. Io avevo lasciato a casa gli occhiali. Non vedevo niente e fare "golf" tra le luci e il sonno e l'astigmatismo è stato spassoso. Almeno per V. Che invece di solito trova i campi da golf estremamente noiosi e pieni di signori anziani con i bastoni. In effetti vuoi mettere un minigolf anni '70 in un paese della Liguria rispetto al campo da golf sull'Oceano della 17 miles drive in California? O il più discreto Golf Club di Villa d'Este? Non c'è competizione. V adora il minigolf di Loano. E anche il minigolf ha il suo perché. E uno è quello di comprendere che la mia intenzione di trasmettere la mia passione per questo sport a V, rimarrà un'utopia. E che ai bimbi basta davvero poco. Una mamma allegra. Anche se con le occhiaie e senza trucco. Una pallina da golf. Una serata per lei. Organizzata con 5 euro a testa di noleggio mazze. Dopo le 22, se non sono a letto, sdraiata e con le bimbe addormentate, ho le prospettive di una che arriva da Los Angeles con scalo a NY senza possibilità di dormire. Praticamente un jet lag umano. A metà serata ho avuto un attimo di panico. Durato quei due secondi. Dovuto alla fame e al fatto che non avessi pranzato, a meno che 5 albicocche e una banana possano essere considerati tali. Ma è bastato un piatto di spaghetti alla chitarra con pinoli e uvetta e acciughe di Marilena (seguirà post recensione è svelerò chi mi ha nutrito per questi giorni al mare) per ridarmi tono. E buonumore. La mia piccina dormiva nel passeggino. Ed io e V abbiamo condiviso una serata piacevole. E credo, nonostante tutto, che ieri M as me, #celabbiafatta. Questa mattina ho le solite occhiaie. Il solito sonno. Una figlia più felice del solito. E il solito sorriso. Perché so che #celapossofare. Almeno. Credo. Spero. Vi farò sapere. #masme #me #marinam #love #golf
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