M come...
Mercoleditrentunodicembreduemilaquattordici!
E così, anche quest'anno, come da calendario, sta per terminare.
Tra giorni lieti. E giorni tristi.
Sorrisi, risate. Magari anche dolore e lacrime.
In un susseguirsi di attimi. Di istanti. Che chiamiamo giorni. E diventano anni.
Che passano. Come da calendario. E che sono semplicemente vita.
Non sempre magari sono stati come avremmo voluto che fossero.
Altre volte inaspettati, sono stati invece più dolci di come avremmo pensato potessero essere.
L'importante, e sembra retorico e scontato, ma non lo è per niente,
è che ad ogni giorno ne possa seguire un altro.
Un calendario e la fine di un anno possono servire per una visione d'insieme più ampia.
Uno sguardo ad un passato che è trascorso. Comunque. E di cui essere grati.
Ed una prospettiva pratica verso un anno che inizia. Che sia sempre migliore di quello precedente.
Si prenda il nuovo calendario, e lo si apra.
Spesso ci aspettiamo che siano gli altri a renderlo bello.
A riempirlo. A colorarlo.
Invece io, quest'anno, come proposito per il nuovo anno, non farò buoni propositi.
Metto me stessa come unica causa ed effetto della riuscita di ogni mio giorno.
Indipendentemente dagli eventi,
cercherò di essere. Per poter fare!
Facendo in modo di impegnarmi affinché ciò che è nelle mie possibilità, succeda.
Far si che la nostra predisposizione al sorriso, alla positività, alla bellezza,
partano dalla nostra volontà a guardare oltre.
E non aspettare che quell'oltre sia domani o dopo o siano gli altri.
Essere sorriso. Essere pace. Essere amicizia.
Essere mano che stringe. Essere abbraccio.
Essere verità. Essere luce.
Essere capacità di lasciare perdere le cose che avvelenano. Che innervosiscono.
Che ogni giorno sia un nuovo inzio.
E il calendario sia solo una necessità per dare forma ad un tempo che scorre.
Facciamo in modo di non subirlo. Ma di viverlo! Ogni adesso. Ogni giorno.
E a mezzanotte di questo trentuno, e ogni sera di ogni nostra giornata,
con il resoconto di ciò che abbiamo vissuto, lasciamoci dietro anche i rancori,
le cose che ci hanno tolto tempo, le discussioni,
e ripensiamo,
tenendoceli stretti pieni di riconoscenza,
gli abbracci, i baci, le buone parole, le belle persone e coloro che ce li hanno donati.
Che si possa continuare a sognare. Che non significa per forza credere ai sogni.
Che la mente accetti la speranza.
Che non è utopia od illusione.
Ma che è certezza dell'oggi e fiducia nel domani.
E nell'amore!
Buon nuovo anno portando nei cuori chi ha terminato la sua vita.
Ma che continua a vivere nella nostra.
Col potere dei ricordi e dell'amore! Oltre la morte e il tempo ed il dolore.
Che il Duemilaquindici sia serenità, letizia, fermento, zucchero e sale. Vita!
E che il sole e la luna illuminino sempre i nostri giorni
in un alternarsi di nuvole,
di eventi, di umori.
E di giorni e di mesi!
Che il tempo che scorre comunque, sia vissuto!
Siamo per primi noi ciò che vorremmo che gli altri fossero.
Respiriamo. Meno critiche e giudizi. Più compassione ed empatia.
Facciamo e non pretendiamo.
Ritroviamo il bello che abbiamo intorno a noi.
Spostiamo lo sguardo alla ricerca di ciò che riempie e non ciò che svuota.
Che si possa essere energia! Siamo noi stessi!
Siamo ciò che ci rende felice. Rendiamo felici!
Siamo ogni giorno, il nostro buongiorno!
Che si possa essere il più possibile autori
e artisti della nostra vita!
Che si possa essere il più possibile autori
e artisti della nostra vita!
Ci troviamo l'anno prossimo!
Prospero e abbondante di cose belle sia l'anno Duemilaquindici!
Vostra, piena di riconoscenza e amore,
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